Bollettieri (intervista) racconta La Combriccola di Vasco: «Eravamo grandi fan di Vasco, e poi c’era Mimmo che lo imitava benissimo»


di NICOLA RICCHITELLI – La Combriccola di Vasco nasce nel 1998 da un'idea di Mimmo Bucci (Voce) e Gianluca Nanoia (Tastiere) ai quali si aggiunge Max Bollettieri (Chitarra). Si aggiungono e completano l'organico della band Felice Lella (Basso) e Felix di Turi (attuale batterista di Checco Zalone) che poi lascerà il posto a Carlo Pastore.

Suonano dal vivo con tutti i musicisti che hanno calcato i palchi di Vasco o hanno avuto un ruolo importante nella sua storia musicale: Stef Burns, Maurizio Solieri, Andrea Innesto, Claudio "Gallo" Golinelli, Clara Moroni, Alberto Rocchetti, Daniele Tedeschi, Ricky Portera, Andrea Braido, Mimmo Camporeale ed ha realizzato dal 2008 al 2011 due dvd live e due cd live.

L'8 settembre 2012 la band apre l'evento "Vasco Rossi Deejay Project" presso il Cromie Disco di Castellaneta Marina, in uno spazio riservato ai possessori della tessera del Fan Club di Vasco. È la prima volta in assoluto in cui una cover band partecipa ad un evento ufficiale del Blasco!

Come nasce la Combriccola di Vasco e quindi la scelta dedicarsi alla musica di Vasco?
R:« La Combriccola di Vasco nasce fine anni 90, eravamo grandi fan di Vasco e soprattutto ragazzini e poi c'era Mimmo che lo emulava molto bene per cui per gioco abbiamo cominciato ad ed eseguire i suoi pezzi».

Più che una cover band possiamo definirla testimonianza diretta della musica di Vasco…
R:« All'epoca si, era una testimonianza diretta».

Cosa distingue una cover band da un'altra e quali dovrebbero essere i proprio punti di forza?
R:« Le cover band serie ma non solo di Vasco, in generale intendo, si distinguono intanto dalla validità dei musicisti e anche dalla scelta di suonare in posti piuttosto che in altri. Quelle serie non suonano in pizzerie o pub ma in live club e grosse piazze supportate da una propria produzione».

In una cover band soprattutto quanto è sottile il confine tra interpretazione e scimmiottamento?
R:« Vendi un prodotto commerciale ed è giusto che scenicamente si richiami l'artista che si vuol omaggiare, ti faccio un esempio chitarristico, se vado a vedere una cover band dei Led Zeppelin mi aspetto che ci sia una bella Gibson e un Marshall, non di certo una Ibanez e un Kemper anche se il chitarrista di turno  è un fenomeno. Lo scimmiottamento te ne accorgi quando si enfatizza troppo il personaggio che coverizzi, dalle movenze alla voce, lo trovo di pessimo gusto personalmente!!!».

La vostra fama non tardò arrivò dalle parti Zocca: numerose sono state le collaborazioni con Solieri, ma anche Innesto, Golinelli, Daniele Tedeschi. Insomma sono stati il segno tangibile che oltre la cover band vi era altro…
R:« Diciamo che è nata una bella amicizia con i suddetti musicisti da te nominati e a distanza di anni sono sempre in contatto diretto, all'epoca suonare con loro ci ha fatto crescere tantissimo musicalmente».


Massimo, 1 aprile 2006: siamo al Bibap di Zocca. Ti va di raccontarci quella serata?
R:« Una serata come le altre con un titolare che mi disse testuali parole "io do tot cifra ( irrisoria) anche se vengono i Pink Floyd... pensa te!!! Ricordo con grande piacere invece una serata organizzata  in una discoteca di Montese sempre nel modenese  dalle ragazze della scuola di musica "Massimo Riva" furono carinissime e molto professionali con noi!!!».

Che ricordi conservi del vostro incontro con il Komandante?
R:« Un ricordo molto bello ma legato ad un episodio luttuoso per cui un po' l'ho rimosso...»

15 maggio 2007: cosa ha rappresentato per i vostri sogni e per tutto quello che avevate fatto fino a quel momento la perdita di Mimmo Bucci?
R:« E' stato veramente un momento tragico di una sofferenza atroce, una morte assolutamente evitabile...».

Massimo, chi era Mimmo Bucci?
R:« Era un caro amico ben voluto da tutti con grande sensibilità artistica, purtroppo scomparso a soli 31 anni...».

Da qualche tempo avete deposto bassi e chitarre. E' un addio o un arrivederci?
R:« E' un addio definitivo».

Ci sarai sabato – o domenica – al concerto di Vasco?
R:« No, suono quindi devo lavorare!».

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