Dl Dignità, Confindustria all'attacco: va corretto

Il dl Dignità continua a non piacere a Confindustria. Il decreto "pur perseguendo obiettivi condivisibili" rende "più incerto e imprevedibile il quadro delle regole" per le imprese "disincentivando gli investimenti e limitando la crescita". A sottolinearlo il dg di Confindustria Marcella Panucci in audizione alla Camera.

Per le imprese occorre "evitare brusche retromarce sui processi di riforma avviati" e vanno approvati "alcuni correttivi", che intervengano sulle causali per i contratti a termine e sulle norme ora "punitive e poco chiare" sulle delocalizzazioni.

Il ritorno delle causali, esponendo le imprese "all'imprevedibilità di un'eventuale contenzioso, finisce nei fatti per limitare a 12 mesi la durata ordinaria del contratto a tempo determinato, generando potenziali effetti negativi sull'occupazione oltre quelli stimati nella Relazione tecnica al decreto (in cui si fa riferimento a un abbassamento della durata da 36 a 24 mesi)", ha evidenziato Panucci in audizione sul Dl Dignità chiedendo modifiche ad una disciplina ''pregiudizievole'' per il mercato del lavoro.


DI MAIO: "DA CONFINDUSTRIA TERRORISMO PSICOLOGICO" - "Confindustria oggi dice che con il Decreto Dignità ci saranno meno posti di lavoro. Sono gli stessi che gridavano alla catastrofe se avesse vinto il no al Referendum, poi sappiamo come è finita. Sappiamo come finirà anche in questo caso. Non possiamo più fidarci di chi cerca di fare terrorismo psicologico per impedirci di cambiare".
E' quanto afferma il vice premier, Luigi Di Maio in un post su Facebook e Instagram nel quale afferma che ''siamo dalla parte dei cittadini e non faremo nessun passo indietro:. stateci vicino!"

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