L'ultimo saluto a Megalizzi: Trento piange il suo giornalista trucidato dall'Isis

(credits: Quirinale)
TRENTO - Le note dell'inno europeo hanno suonato in chiesa, al duomo di Trento, durante i funerali di Antonio Megalizzi, il giornalista ucciso a Strasburgo nell'attentato ai mercatini di Natale.

Un lungo applauso ha accompagnato il feretro del giovane alla conclusione delle esequie, a cui ha partecipato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che si è unito al dolore dei parenti del radiocronista scomparso.

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Con il capo dello Stato, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il ministro Riccardo Fraccaro, il presidente del Consiglio europeo Antonio Tajani. In chiesa anche Maurizio Martina, del Pd, Laura Boldrini e Mara Carfagna, con le autorità trentine.

"Un pezzo di cielo è sceso in terra e ora vi fa ritorno": con queste parole, l'arcivescovo di Trento, Lauro Tisi, ha concluso l'omelia ai funerali. "Nella terra che ha dato i natali a uno dei Padri fondatori del sogno europeo - ha detto l'arcivescovo - Antonio ha immaginato un'Europa senza confini e senza pregiudizi, alla quale non vedeva alternative".

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Quindi, il ricordo di Andrea Fioravanti, amico e collega dell'emittente radiofonica universitaria Europhonica. "Se Europhonica fosse una metafora facile - ha detto Andrea -, sarebbe un Don Chisciotte che va contro i mulini a vento dell'indifferenza nei confronti dell'Unione europea. Antonio non solo era il primo a guidare la carica contro i mulini, aveva mille idee giornalistiche e imprenditoriali al giorno su come raccontare l'Unione Europea".

"Antonio - ha aggiunto - pensava che il suo fosse il lavoro più bello del mondo e voleva farlo per sempre. Basta leggere l'hashtag sulla sua bacheca Twitter: 'il mio lavoro è meglio della vostra vacanza'". Fioravanti ha ricordato alcuni pensieri dell'amico ucciso a Strasburgo.

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