Libri: ‘Il Senatore’, romanzo di Andrea Laterza

di PIETRO FABRIS - Il fascino perverso nel “Luna park” degli interessi senza scrupoli di un “Senatore Astuto” o forse di uno dei tanti registi occulti di un “biliardo” di “partecipazioni”, dove la Puglia è solo un porto sul quale carambolano affari loschi e, la via di transito per il mattatoio di esseri umani, viene descritto con puntualità sorprendente da Andrea Laterza. Un libro che potrebbe essere il diario di bordo di un ex ufficiale di marina mercantile, il quale non smette di annotare o mettere a fuoco fatti di dubbia umanità, attraverso il binocolo o meglio il periscopio scottante del bisogno di sognare l’onestà, mentre scruta sorpreso il pianeta nei flutti titanici di certi miseri che si divertono sadicamente con le vite altrui e del pianeta, come se fossero davanti a un” video games” piuttosto che davanti al mondo reale…, questo è anche il romanzo di Andrea Laterza dal titolo: “IL SENATORE” (edito da radici future produzioni).

L’immaginazione dell’autore è contagiosa, coinvolgente il suo rappresentare il vero in termini chiari e con un linguaggio “colorito”, rende il lavoro fin dalle prime pagine avvincente. Il Laterza illuminando certe situazioni strazianti come, il far dei migranti il serbatoio degli organi umani per un grande business lucroso… fa di questo testo un’operazione etica, di grande valore e senso di servizio, perché attraverso la finzione letteraria si pone l’attenzione sugli orrori che ci scorrono silenziosamente accanto; descrivendo la florida gramigna della malavita organizzata che si spande avida e cattiva come la iena, fornisce scomode riflessioni di fronte alle quali è più semplice volgere lo sguardo altrove che interrogarsi seriamente.

Queste righe di verità ben documentate, in cui è facile riconoscere la cronaca subito accartocciata e gettata alle spalle da chi ha bisogno di sentirsi in coscienza sempre a posto,  i fatti narrati dal romanziere svelano aspetti inimmaginabili di riti e capacità delle organizzazioni criminali che, possono apparire soggetti per fiction e, invece sono delle realtà difficili da accettare; questi fili d’inchiostro, a volte, si avvinghiano agli intestini per le elaborazioni e sensazioni che suscitano, ma questo libro nel divenire reagente all’ “inchiostro simpatico”, finisce coll’essere  evidenziatore fosforescente che mette in contrasto lo squallore di certi paesaggi e la potenza della natura indomabile. Tra una riga e l’altra la sensibilità poetica emerge potente e delicata regalandoci appunti di visioni del mondo di rara bellezza.

In un puzzle di fatti agghiaccianti, l’Amore e la capacità di incontrarsi di Giulia Franceschi e Riccardo Gerardi in quell’oasi che è Sara, la figlia, fanno del commissario e sostituto procuratore e i simboli della Speranza, nonostante le loro debolezze, la paura e, sulle fragilità di queste personalità prevale il senso della giustizia, dei protagonisti di tutta la serie noir dello scrittore/giornalista: “Ursa Major” (2012); “La collina dei veleni”- 2016 (premiato per l’impegno sociale alla XII edizione Premio internazionale Rosario Livatino) e “Il Senatore” che la penna dell’animatore culturale inserisce come arma vincente, di questi (e tanti), esseri a servizio dell’ordine, della giustizia, ancore della libertà,  sopravvissuti a sistemi marci e specchi per le allodole, dove la lusinga della “giostra”, sulla quale salire è una tentazione inebriante, anzi una voragine del Male il cui vortice di miraggi è un perfetto equilibrio tra forza centrifuga e forza centripeta nei quali “ingranaggi” è facile trovarsi, salire,  ma si può discendere solo stritolati. Un giallo come invito a guardare oltre il naso, a considerare certe vicende come la punta di un iceberg di grossi interessi delle organizzazioni criminali (per le quali esiste SOLO il profitto) che sanno divenire trasparenti ed apparire il sommo bene nelle nostre società di Santi, commercianti e navigatori…miopi o distratti.

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