'Spider-Man Far From Home': la recensione


di FREDERIC PASCALI - Non sempre i destini si compiono e non sempre un lieto fine è davvero un lieto fine. Potrebbero forse bastare queste due affermazioni per spiegare grossomodo le vicende del nuovo episodio Marvel post “Advengers Endgame”. La pellicola, diretta da Jon Watts, con piglio sicuro e la giusta dose di ironia tipica del mondo a fumetti creato dal compianto Stan Lee, riassume e prospetta lasciando in anticamera buona parte dei drammi passati.

Peter Parker/Spider-Man è impegnato a dimenticare le tragiche vicende legate allo scontro con Thanos, culminato con la morte del suo mentore Toni Stark/Iron Man, cercando di profittare di una gita scolastica in Europa, con prima tappa a Venezia, per provare a conquistare l’amata Mary Jane. 
Come nella più classica delle tradizioni del genere non tutto va per il verso giusto e Peter si ritrova costretto, suo malgrado, a indossare nuovamente i panni da supereroe. Alle prese con una pesante eredità lasciatagli da Stark, con l’arrivo sulla scena di un nuovo personaggio, “Mysterio”, e con la richieste di Nick Fury di salvare il Mondo dall’ennesima minaccia aliena, dovrà fare una scelta e dovrà farla in fretta.

“Spider-Man Far From Home” è una storia che Chris McKenna sceneggia con molta accuratezza, pur incappando nelle inevitabili enfasi del linguaggio adolescenziale e negli evitabili stereotipi di quello italiano,posandola in perfetto equilibrio tra il passato e il futuro. La sua struttura portante non fa a meno del dogma della Marvel con la presenza del consueto percorso di umanizzazione degli eroi e l’attualizzazione sociale delle problematiche da affrontare. 

La gente ha bisogno di credere, di questi tempi crede a qualsiasi cosa. La frase pronunciata da “Mysterio”, interpretato da un Jake Gyllenhaal sembrato non perfettamente calzante nella parte, spiega bene il tema fondante dell’intera pellicola con la contemporaneità che ci mette continuamente alla prova per discernere il vero dal falso, la realtà dall’illusione. È questo il fondale più attiguo alle trame che addensano il finale aperto di questo Spider-Man, interpretato da un sontuoso Tom Holland, che usufruisce del bel lavoro alle musiche di Michael Giacchino e della fotografia perfettamente in tema di Matthew J. Lloyd. Decisamente all’altezza tutto il resto del cast con Samuel L. Jackson ancora una volta imprescindibile nelle vesti di Nick Fury.
Nuova Vecchia

Modulo di contatto