“Il corpo e l’anima” della Venere di Milo

di FRANCESCO GRECO - “Ho vissuto tanto / ho visto tanto…” (Inno alla vita). Delicata, intimista, sensuale, attraversata dal fuoco della passione per la vita, declinata in tutte le sue infinite modulazioni (inclusa quella filosofica, “Io sono, tu sei / il principio e la fine”).

E’ solo una delle password per entrare pudicamente nell’universo poetico di Sandra Milo alla sua prima prova con un genere, la poesia, il più difficile da affrontare, non fosse altro perché occorre, indirettamente, confrontarsi con il passato, dai lirici greci alle tante avanguardie. “Il corpo e l’anima” (Le mie poesie), Morellini Editore, Milano 2019, pp. 104, euro 9.90, con le chine preziose di Sara Rambaldi, è una silloge che incuriosisce, spiazza, sorprende, emoziona.

“Ti porto con me / nei miei pensieri / nel mio cuore / sulle spiagge assolate…” (Il respiro dell’Universo). “Musa” di Fellini, multitasking, come vuole la “religione” del nostro tempo: star del cinema con la “c” maiuscola, d’autore (da Pietrangeli a Rossellini e Dino Risi), del teatro e della tv intelligente (il contrario di quella spazzatura), Salvatrice Elena Greco è nata a Tunisi e ha vissuto in Toscana.

E dalle due terre ha preso tutta l’energia e la solarità, la forza e la dolcezza. Che racchiude nei suoi versi. Chi ama la donna e l’artista coraggiosa, che da tutta la vita affronta le sue sfide e si mette in discussione, in questi versi troverà conferma dell’ulteriore dimensione di una Sandra Milo originale, unica nel suo modo di vivere la vita, senza finzioni né alibi, con lo sguardo fermo.

“Pedala, pedala / buffa come un airone / creatrice di incanti…”. Ancora per altri lustri, Salvatrice, continua a pedalare nel vento, lieve come nei sogni di Fellini e a regalarci i tuoi stupori, gli incanti della bambina (il “fanciullino” pascoliano) che è in te, a volare nel cielo come il candido albatros di Baudelaire.
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