di NICOLA ZUCCARO - Quali furono le conseguenze del bombardamento sulla Città e sul Porto di Bari del 2 dicembre 1943? Le risposte a questa domanda saranno esposte in un Convegno promosso dalla Fondazione Nikolaos presso la sede dell'Archivio di Stato di Bari dalle 12.30 alle 13.30 di lunedì 2 dicembre 2019 in occasione del 76mo anniversario dell'incursione aerea da parte di oltre 100 aerei della Luftwaffe che colpirono, in particolare, delle navi cariche di bombe all'iprite o di gas mostarda. Sui danni provocati da questi aggressivi chimici vietati dalla Convenzione di Ginevra del 1925 sull'uso delle armi in guerra relazioneranno Giorgio Assennato, Direttore Generale dell'Arpa Puglia e Angelo Vacca.
Quest'ultimo in qualità di Docente di Medicina interna presso l'Università degli Studi di Bari, approfondirà gli aspetti legati all'origine della chemioterapia e che in parte derivarono dal disastro barese. Completeranno la tavola rotonda, i contributi di Nicola Cutino che analizzerà il periodo 1943-1945 a Bari, unitamente ai contributi strettamente bellici di Vito Antonio Leuzzi, Direttore dell'Istituto Pugliese per la Storia dell'Antifascismo e dell'Italia Contemporanea ed integrati dalla testimonianza di Giuseppe Di Bari.
Inoltre, una mostra fotografica allestita sempre presso l'Archivio di Stato in via Pietro Oreste, aperta fino al 10 dicembre 2019 e che comprenderà anche una Sezione riservata al ruolo dei Soldati e partigiani sovietici nella Resistenza italiana, contribuirà a rendere viva la memoria di questa tragedia che per la sua vastità, fu definita da molti storici la "seconda Pearl Harbour".
Quest'ultimo in qualità di Docente di Medicina interna presso l'Università degli Studi di Bari, approfondirà gli aspetti legati all'origine della chemioterapia e che in parte derivarono dal disastro barese. Completeranno la tavola rotonda, i contributi di Nicola Cutino che analizzerà il periodo 1943-1945 a Bari, unitamente ai contributi strettamente bellici di Vito Antonio Leuzzi, Direttore dell'Istituto Pugliese per la Storia dell'Antifascismo e dell'Italia Contemporanea ed integrati dalla testimonianza di Giuseppe Di Bari.
Inoltre, una mostra fotografica allestita sempre presso l'Archivio di Stato in via Pietro Oreste, aperta fino al 10 dicembre 2019 e che comprenderà anche una Sezione riservata al ruolo dei Soldati e partigiani sovietici nella Resistenza italiana, contribuirà a rendere viva la memoria di questa tragedia che per la sua vastità, fu definita da molti storici la "seconda Pearl Harbour".