'Perle' dialettali di Piero Donadio


di VITTORIO POLITO - Dopo il successo di “Va scazz l’rizz ku kul” (Wip Edizioni), Piero Donadio, torna in libreria con il tascabile “Cazz cazz s’frec la f’cazz” (stesso editore), che vuole essere un viatico introspettivo di una Bari “postmoderna”. In lingua il titolo del libro equivale a “calmo calmo si prende la focaccia”. Infatti, in dialetto barese cazz cazz è una esclamazione che significa “venirsene quietamente” o tomo tomo (calmo calmo) per fregare qualcuno o qualcosa. Ma il modo di dire è riferito ad un detto attribuito a Totò (“tomo tomo cacchio cacchio”).

L’autore, ‘maestro di aforismi di strada’, presenta alcuni motti simpatici e curiosi, in un ruspante dialetto barese, un manualetto di semplice saggezza popolare, frutto di libera e personale interpretazione, anche per quanto riguarda il dialetto che non pare in linea con la maggioranza degli scrittori.

Piero Ladisa che firma la prefazione, sostiene che l’autore ha avuto “incontri ravvicinati del terzo tipo” con la parte più ruspante e rustica dei baresi che abitano nell’hinterland torinese.

La copertina è di Roberto Errico, la foto di IV di copertina è di Roberta Di Stefano, mentre le illustrazioni sono a cura dello stesso Errico e di Giuseppe Lopez.

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