Valorizzazione e rigenerazione del patrimonio edilizio: intervista all'Ing.Giorgio, presidente Confabitare Bari

di FRANCESCO SAVERIO DEL BUONO - Il 7 febbraio a Bari presso la Camera di Commercio si terrà il convegno “Informazione immobiliare per la valorizzazione e rigenerazione del patrimonio edilizio”, organizzato e promosso dalla sezione metropolitana di Bari di Confabitare.

Proprio per questo abbiamo deciso di intervistare il Presidente per la Città metropolitana di Bari di Confabitare, l'Ing. Nino Giorgio.

D: Ing. Giorgio, il convegno tratta il tema di maggiore attualità del panorama immobiliare: la valorizazione e rigenerazione del patrimonio edilizio. Quali pensate possano essere gli effetti benefici che la rigenerazione urbana può apportare a livello di qualità della vita dei cittadini?
R: L’ambiente urbano rappresenta il luogo in cui si concentrano maggiormente le criticità ambientali e gli impatti sul benessere dell’uomo. La rigenerazione urbana è porre le condizioni per un risparmio complessivo a lungo termine delle risorse energetiche, naturali (acqua, terra) ed economiche degli abitanti delle città,  favorendo la  sostenibilità del welfare abitativo.
Favorisce il rilancio dell’occupazione, aumentando la capacità di spesa dei cittadini e l’efficienza delle città e favorendo lo sviluppo anche di altri settori.
Migliora l’habitat urbano, potenzia la sicurezza dei cittadini, riduce le malattie connesse all’inquinamento e allo stress, favorisce la socialità e perciò riduce i fenomeni di delinquenza.  La salvaguardia del patrimonio edilizio degli italiani e del patrimonio culturale delle città, favorendo il turismo colto e l’educazione dei cittadini.

D: Il vostro convegno vede la presenza di istituzioni ed ordini professionali: come dovrebbe strutturarsi una collaborazione ottimale che, con l'apporto di tutti gli enti preposti, possa portare allo sviluppo di progetti di rigenerazione a livello cittadino e di Area metropolitana?
R: Ogni azione promossa dai programmi risponde necessariamente a una molteplicità di obiettivi (ad esempio, la riqualificazione degli spazi pubblici ha spesso valenze ambientali, ma anche sociali, di sicurezza ed economiche, rivolte a promuovere lo sviluppo locale), che rende necessaria un’integrazione delle politiche settoriali, e dunque una cooperazione interna alle istituzioni.
L’evento si pone l’obiettivo di mettere a sistema la conoscenza del dato immobiliare come base per un processo di collaborazione tra tutti gli operatori del settore immobiliare, utile alla trasformazione e rigenerazione del costruito all’insegna del cambiamento, che sia in grado di coniugare sostenibilità-redditività e innovazione, per favorire attrattività immobiliare e dei territori, migliorare la salubrità degli edifici ed ottimizzare la qualità della vita.

D: La vostra è una associazione di proprietari immobiliari. Quali effetti a livello economico, in termini di rivalutazione del patrimonio immobiliare, un'opera di riqualificazione può apportare? Avete delle stime sull'incremento di valore di un immobile riqualificato?
R: Non abbiamo stime specifiche su tali  valori immobiliari,  possiamo sostenere che là  dove sono stati attuati programmi di rigenerazione, questi hanno determinato di  conseguenza aumenti del valore immobiliare. Abbiamo l’esempio del recupero del centro storico di Bari con il Piano Urban, le riqualificazioni della periferia e del fronte mare, abbiamo esempi in Italia di città che, oltre ad avere forti aumenti di redditività e di valore, hanno favorito un aumento demografico a differenza di molte altre città che subiscono forti cali della popolazione con tutte le conseguenze che noi possiamo immaginare.

D: Il legislatore con le detrazioni fiscali ha spinto ed incentivato gli interventi di riqualificazione, sia edilizia che in termini di efficientamento, introducendo da ultimo il “bonus facciate”. Ci può dire l'orientamento della vostra associazione al riguardo? Si potrebbe fare qualcosa di più e meglio? Anche a livello di istituzioni locali?
R: L’edilizia di nuova costruzione rappresenta una quota assolutamente minoritaria del patrimonio edilizio. Risulta quindi necessario spostare il centro di attenzione verso le tematiche del riuso edilizio e dell’edilizia di antico impianto dove, al contrario, non esistono altrettanto consolidate “buone pratiche” di sostenibilità. Considerando, inoltre, che nell’ultimo quinquennio i ritmi di consumo delle risorse energetiche globali e delle forme di degrado ambientale e sociale delle città hanno visto una forte accelerazione, si pone la necessita di passare dalla fase di sperimentazione di sistemi e tecniche di riuso sostenibile, a carattere locale e certamente parziale, all’applicazione sistemica di nuove modalità di riuso in chiave sostenibile del patrimonio edilizio.
La nostra associazione da tempo è impegnata a diffondere le opportunità che  i crediti fiscali generano, soprattutto  la cessione del credito che rappresenta un viatico importante per sopperire alla crisi di liquidità  della proprietà immobiliare. Incontriamo molto spesso difficoltà operative per la mancanza di conoscenza, da parte di operatori del settore e per questo stiamo spingendo tutte le organizzazioni di categoria ad avviare processi di formazione. L’obiettivo è creare connessioni  per promuovere sul territorio la riqualificazione del patrimonio in questa visione di incentivi  previsti per la riqualificazione energetica  e sismica,  coadiuvata dalla cessione del credito e da nuove soluzioni di finanziamento, che assumono un ruolo determinante nella riqualificazione e trasformazione della città.

Ringraziamo il Presidente Giorgio per la collaborazione ed auguriamo alla vostra associazione un buon lavoro.

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