“Io resto a casa” sul web: il successo delle aste online al centesimo, dettagli e rischi

Chiusi al sicuro fra le mura di casa gli Italiani cercano di intrattenersi come possono. Nell’era digitale, fortunatamente, per questo viene in aiuto anche internet. Di possibilità di intrattenimento online ce ne sono innumerevoli, si sa. Un classico è il fare shopping, anche se di fatto è qualcosa che dura solo qualche ora e poi termina, senza contare che oggi come oggi sul web non si fanno più nemmeno grandi affari. 

C’è ancora un mercato, online, dove il risparmio è davvero assicurato e in cui lo shopping è un servizio erogato in formula quasi “gioco”. Parliamo delle aste online al centesimo. Grazie a portali che consentono di fare shopping in questo modo è possibile comprare soprattutto prodotti elettronici, ma anche altre tipologie, a prezzi davvero molto convenienti.

Attenzione che però non è tutto oro quello che luccica. Se, per esempio, giocando al casinò online o facendo scommesse online NetBet è possibile capire in modo chiaro e trasparente come si vince, come si perde e le modalità specifiche di erogazione del servizio, nelle aste online ci sono molti punti oscuri. Cerchiamo di capire insieme di che cosa si tratta.

Le aste online: cosa sono e come funzionano
Quando si apre il portale che fa aste online si vede una vetrina dei prodotti in asta. Per ognuno di essi c’è un countdown. Questo è un primo fattore che fa già agitare/emozionare chi vi arriva perché, trovato qualcosa che interessa, si ha l’ansia di fare la propria offerta prima che l’asta termini.

Una volta aperta l’asta si inizia a rilanciare. Non appena un acquirente fa un’offerta a cui nessun altro risponde si chiude l’asta e quello si aggiudica il prodotto alla cifra offerta. Nelle aste online non si sa quanti avversari si hanno di fronte, non si sa se ci sia un controllo, non ci sono regole ben chiare.

Un gioco, con le sue criticità
Una caratteristica che risulta subito evidente dalle aste al centesimo è il fatto che il prezzo iniziale messo in evidenza di solito è un po’ rigonfiato rispetto al reale prezzo di listino del prodotto. Quindi anche se ci si aggiudica lo stesso a metà prezzo, in realtà non è davvero proprio il 50% del costo di listino.

In secondo luogo per i rilanci non si utilizzano i normali euro: non si fanno offerte quindi in denaro tangibile e reale, ma si utilizzano dei rilanci che vengono venduti a pacchetto dal sito. Bisogna quindi iscriversi alla piattaforma, comprare i rilanci e iniziare la propria asta. Un iter ben più complesso di quello che tanti potrebbero aspettarsi.

Un'altra cosa da considerare (di cui però facilmente ci si dimentica) è che il denaro investito per rilanciare va conteggiato extra sul costo del prodotto. Capiamoci: rilanciando ci si aggiudica il diritto di acquistare il prodotto a una cifra, ma il costo del “rilancio” (che come detto viene venduto a pacchetti) non la copre.

Per certi versi le aste online sono tutto sommato giochi online, ma che appaiono sotto vesti più commerciali. Per questo motivo non ci sono delle regolamentazioni chiare su questo settore. Questo comporta ovviamente dei rischi se non si trova un portale affidabile. Diverse volte, infatti, ci sono stati casi di truffe a discapito dei compratori poiché c’era un software che faceva rilanci fasulli per aumentare la cifra di vendita dei prodotti.
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