"Nulle ordinanze fuori asse dei sindaci"

ROMA - Il premier Giuseppe Conte ha firmato il nuovo dpcm con le misure per il contenimento dei contagi da Coronavirus.

LE MISURE - Il nuovo decreto è caratterizzato dallo stop delle attività scolastiche fino all'8 marzo nelle regioni 'cluster'. Con il provvedimento in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, a Savona e Pesaro-Urbino si introduce la regola 'droplet', affinché venga garantita la distanza tra le persone di almeno un metro l'una dall'altra in tutti i bar, ristoranti, pub, negozi, musei e chiese. In questi luoghi l'apertura di locali pubblici è ora "condizionata" a modalità che evitino assembramenti. Una misura proposta dagli stessi governatori delle tre Regioni ma ritenuta "difficilissima da applicare" da parte di alcuni sindaci, come quello di Crema, Stefania Bonaldi.

Giro di vite del Governo contro le iniziative personali dei sindaci contro il covid-19. Sono "inefficaci" tutte le ordinanze dei sindaci i materia di Coronavirus in contrasto con le misure prese dal governo. Lo prevede una norma nell'ultima bozza del decreto legge approvato venerdì. Per fermare iniziative fuori asse, si prevede che dopo "l'adozione delle misure statali di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 non possono essere adottate e sono inefficaci - recita la norma - le ordinanze sindacali contingibili e urgenti dirette a fronteggiare l'emergenza in contrasto con le misure statali".

CONTAGI SALGONO A 1.577, 34 i DECESSI - Secondo la protezione civile sono 1.577 le persone che risultano positive al Coronavirus. A queste si aggiungono 34 persone decedute - dunque cinque nell'ultimo giorno - e 83 guariti in tutta Italia. Complessivamente, dall'inizio dell'emergenza sono stati dunque 1.694 i contagiati: è il bilancio fornito dal capo della Protezione civile, Angelo Borrelli. "Un dato positivo è l'incremento dei guariti di 33 unità".

"I tamponi sono oltre 20mila, esattamente 21.127", ha aggiunto Borrelli. Sono 639 i ricoverati con sintomi per il coronavirus e 140 quelli in terapia intensiva (di cui 106 in Lombardia), circa il 9% sul totale delle persone positive al virus.
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