Famosi e malati: Napoleone I Bonaparte


VITTORIO POLITO – Napoleone I Bonaparte (1769-1821), all’età di 46 anni, sembrava un pasciuto impiegato più che un condottiero. Iniziò ad ingrassare dopo il matrimonio, addome sporgente, anche simil-femminile, mentre la mente iniziava a farsi pigra. Probabilmente era affetto da “sindrome adiposo-genitale” o “sindrome di Fröhlich”, patologia tipica delle manifestazioni dell’insufficienza funzionale dell’ipofisi durante l’epoca dello sviluppo, confermata successivamente dal reperto necroscopico dell’autopsia.

A 20 anni, Napoleone soffrì di malaria e dopo qualche anno di scabbia. Disturbi urinari e al basso ventre insorsero successivamente, ma un attacco di emorroidi costrinse il condottiero a ritirarsi nella sua tenda, dopo la prima fase della Battaglia di Waterloo.

L’anno successivo fu probabilmente vittima di “dissenteria amebica” che lo rese apatico e sonnolento, mentre continuava ad ingrassare. Nell’ottobre 1817 avvertì segni di epatite con dolori all’ipocondrio irradiati alla spalla, una sintomatologia durata due anni a cui seguirono un ascesso al fegato e crisi dolorose allo stomaco, accompagnate da vomito, brividi e sudori, trattate con chinino, clisteri, rabarbaro e olio di ricino.

Il 1° maggio 1821 comparvero delirio e prostrazione e, dopo 4 giorni, morì in un’isola sperduta dell’Atlantico.

Pare che la malattia di Fröhlich non fu causa della morte, anzi fu ipotizzata anche un’altra sindrome, quella di “Zollinger-Ellison” (rara malattia di natura ormonale), che coinciderebbe con alcune manifestazioni dell’Imperatore. Fu prospettato anche l’avvelenamento da piombo o arsenico, ma i dubbi sull’autenticità delle spoglie di Napoleone, sulle quali furono eseguiti i rilievi, non sono stati fugati.

Uno studio condotto più recentemente da ricercatori svizzeri, canadesi e americani, ha confermato che il decesso fu provocato da un cancro allo stomaco. Lo studio pubblicato sulla rivista scientifica “Nature Clinical Practice Gastroenterology and Hepatology” ha definitivamente scartato l’ipotesi di avvelenamento.

Alcune di queste notizie sono state riprese dal volume “Famosi e malati” di Luciano Sterpellone (Società Editrice Internazionale).
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