Cinema, Oltre il Neorealismo un uomo: Rossellini


FRANCESCO GRECO - Ipse dixit: “L’unica nostalgia che ho è per il futuro”. Possente e didascalico come un manifesto poetico sempre nuovo, moderno, anche al tempo del web: è l’atout dei grandi, postumi di sè stessi. Cerchi il regista, pensi al Neorealismo, “nacque davanti a un caminetto”, a Tagliacozzo, c’era anche Visconti (formula che non contiene la sconfinata ricchezza polisemica) e alla fine scopri un fine intellettuale, un filosofo ateniese, un convinto pedagogo. Inquieto, avido, onnivoro: “Lo studio della filosofia, la storia, la saggistica non mi bastano…”.

In definitiva, un uomo che ha marcato in profondità il suo tempo e il nostro, con la sua modulazione profetica, in divenire, caratteristica dei grandi. Innovatore della grammatica e della sintassi del cinema. A fronte di un’attualità pregnante, nelle sue visioni scagliate nel futuro, che la critica cattolica e comunista, provinciale, non capì (accadrà per Totò, Carmelo Bene, ecc.), “Quando poi fu consacrato in Francia e negli Stati Unito, lo osannò…”. Un uomo del Rinascimento, dalle idee innervate di umanesimo. Un po’ Socrate nella scansione filosofica che ne attraversa la monumentale opera, Leonardo nel contaminare pensiero e azione (l’uomo faber), Picasso nelle varie, infinite sedimentazioni del suo cinema con cui intendeva “mostrare, non dimostrare”.

“Il cinema si divide in due ere: una prima e una dopo Roma, città aperta”, Otto Preminger. E’ il film che incanta, un brainstorming che sconvolge i sensi di Ingrid Bergman: dagli USA gli scrive una lettera, che arriva bruciacchiata nelle mani di Rossellini: gli studi di posa Minerva hanno preso fuoco… Le parole che dice del film (con un partigiano e un parroco) la bellissima attrice svedese occorre stamparle, tenerle sempre in tasca. Il Rossellini incantatore, affabulatore, “leggero, brillante, fantasioso e pieno d’umorismo”, prismatico, che nutre grande fiducia nell’uomo, la parola, il sapere, nei valori immortali, è composto come in un fascinoso puzzle dal figlio in “Oltre il Neorealismo” (Arte e vita di Roberto Rossellini in un dialogo col figlio Renzo), di Gabriella Izzi Benedetti, Mauro Pagliai Editore, Firenze 2020, pp. 256, euro 12,00 (collana Libro-Verità).

Forse non era nelle intenzioni della prof. e la cosa è venuta fuori senza volerlo, ma nell’intervista le due biografie si intrecciano, risultano sovrapposte: padre e figlio sono ritratti come in un gioco di specchi. La parabola di Renzo è infatti fascinosa quanto quella del padre, un “seduttore” capace di convincere delle sue tesi un produttore, un ricco mercante come un banchiere o una donna. Lasciamo al lettore la scoperta della vita di Renzo, di cui poco si sapeva e molto, fellinianamente, si immaginava: politico in ogni quadrante del mondo, rivoluzionari militante, da Cuba al Cile all’Afghanistan, inventore di Radio Città Futura (1975), produttore (oltre cento film con la Gaumont Italia, alcuni di Fellini, che frequentava la casa Rossellini e ha collaborato, da sceneggiatore, con Sergio Amidei e Vasco Pratolini, ai primi film), docente, ecc.

Anche negli snodi sentimentali le due vite si contaminano. Come nei postulati pedagogici e nell’inquietudine che animava entrambi: “Per la prima volta nella storia dell’uomo possediamo un mezzo di comunicazione immediato e universale… E che cosa ne abbiamo fatto? Una specie da circo che corrompe tutto e tutti. Alla televisione per esempio gli uomini politici non comunicano: recitano, trasformati da attori…”. Amara profezia. Rossellini se ne andava ai primi di giugno del 1977, per un attacco di cuore mentre lavorava a un film sul giovane Marx. Ingrid Bergman l’attrice svedese che fu la seconda moglie, quattro anni dopo, di cancro. Questo tribute non può mancare nelle nostre biblioteche: fa rivivere quel mondo epico, e ne accentua il rimpianto e l’amarezza, impaludati come siamo in un presente infido e volgare, in cui l’uomo pare impotente e rassegnato, senza linfa né creatività. Condannato, senza speranza. Senza coscienza del declino. Ci vorrebbe Rossellini per darcela…
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