La Cattedrale di Bari in un volume di Rossella Mauro


VITTORIO POLITO - Adda Editore ha di recente pubblicato l’agile volume di Rossella Mauro “Bari: La Cattedrale”, con le immagini di Nicola Amato.

Com’è noto la Cattedrale di Bari è una delle grandi opere romaniche sorte dopo l’anno mille. Essa rappresenta il simbolo della città medievale, l’edificio più importante dove si svolgevano cerimonie religiose, ma anche manifestazioni civili e politiche.

Secondo la tradizione Bari ebbe per primo Vescovo un discepolo di San Pietro, San Mauro, e fu elevata a metropoli delle Puglie sotto l’impero dei Greci. Pare indubbio che una chiesa episcopale sorgesse sullo stesso posto sin dal secolo VI, con a fianco il battistero, trasformato poi nell’ancora esistente costruzione cilindrica chiamata “Trulla”.


Sulla facciata si possono notare animali e creature fantastiche (il bestiario), caratteristica delle facciate delle chiese medievali. Essi rappresentano i custodi del luogo sacro, pronti a lottare per difendere il bene.

Il massimo Tempio di Bari, ultimo in ordine di tempo fra le cattedrali romaniche pugliesi, racchiude nell’eleganza e nell’aristocratica bellezza delle forme architettoniche l’intimo anelito dell’uomo medioevale che seppe coniugare spirito e arte. L’armonia che traspare dall’edificio in stile romanico pugliese riesce a rapire ancora oggi l’uomo moderno e lo invita alla preghiera e all’incontro con Dio.

Il grande edificio, uno dei monumenti più caratteristici e significativi di Bari, spicca tra le case della città vecchia e mostra immediatamente l’armoniosità della sua struttura. I due bracci della croce latina si incrociano imponenti e lo sguardo del viandante è subito rapito dal tiburio ottagonale (speciale copertura esterna di certe cupole), cinto da fini ricami di pietra, per poi elevarsi fino all’alto campanile.


La pubblicazione, che vanta le presentazioni di Monsignor Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari-Bitonto, e di Monsignor Francesco Lanzolla, parroco della Cattedrale, presenta la storia, la descrizione degli esterni (la trulla, il tiburio e il Palazzo Arcivescovile), la Cripta, con l’altare dedicato a San Sabino e la venerata icona della Madonna Odegitria. Particolare attenzione è dedicata al sito archeologico il “Succorpo”, un tesoro che racchiude la storia più antica del monumento e permette di osservare strutture e resti archeologici relativi a 4 momenti storici: la fase romana, la fase paleocristiana, la fase medioevale e la fase moderna.

La curiosità. Il 21 giugno di ogni anno, giorno del solstizio d’estate, nella Cattedrale si verifica un evento straordinario: il sole che bacia la terra. In questo giorno, intorno alle ore 17,00 (ora legale), i raggi del sole provenienti dal rosone centrale con i suoi 18 petali, posizionato sulla facciata principale, vanno a combaciarsi esattamente sul corrispondente rosone in marmo delle stesse dimensioni, collocato sul pavimento della navata. L’effetto avviene solo una volta l’anno e soltanto in questo giorno.


L’eccezionale avvenimento è dovuto al movimento della Terra intorno al sole ed al fatto che il grande tempio sacro è stato costruito con l’abside rivolta verso l’Oriente. Secondo la tradizione, i primi cristiani pregavano indirizzandosi verso il punto in cui sorge il sole. Nel medioevo, infatti, l’uomo aveva uno stretto rapporto con la luce.

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