La pensione d'invalidità è troppo bassa: per la Consulta va raddoppiata


ROMA - Per la Corte Costituzionale 285,66 euro mensili non sono sufficienti per vivere e l'attuale legge viola pertanto la Costituzione.

Da parte della Corte Costituzionale, viene affermato che il cosiddetto ‘incremento al milione’ con riferimento alle lire, pari a 516,46 euro, da tempo riconosciuto per vari trattamenti pensionistici dalla legge numero 448 del 2011, “debba essere assicurato agli invalidi civili totali” di cui parla la legge 118 del 1971, “senza attendere il raggiungimento del 60° anno di età, attualmente previsto dalla legge”. Di conseguenza, “questo incremento dovrà d’ora in poi essere erogato a tutti gli invalidi civili totali che abbiano compiuto i 18 anni e che non godano in particolare di redditi su base annua pari o superiori a 6.713,98 euro”.

La Consulta ha stabilito che questa pronuncia “non avrà effetto retroattivo e dovrà applicarsi soltanto per il futuro”, a partire dal giorno successivo alla pubblicazione della sentenza sulla ‘Gazzetta Ufficiale’.

Resta ferma “la possibilità per il legislatore di rimodulare la disciplina delle misure assistenziali vigenti, purché idonee a garantire agli invalidi civili totali l’effettività dei diritti loro riconosciuti dalla Costituzione”.
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