Di Crollalanza: 35 anni senza il modernizzatore di Bari


NICOLA ZUCCARO
- Il 18 gennaio 1986 muore a Roma Araldo Di Crollalanza. La sua scomparsa provoca ancora,a 35 anni di distanza, quel vuoto profondo in coloro che vissero nel Ventennio Fascista e fra i militanti del Movimento Sociale italiano. A questi, si aggiungono anche coloro che, sia pure minoranza e con collocazioni politiche diametralmente opposte alla Destra missina, gli resero l'estremo saluto in occasione del rito funebre celebratosi presso la Chiesa di San Ferdinando a Bari, nel pomeriggio di lunedì 20 gennaio 1986.

Nato a Bari il 19 maggio 1892, prima del suo ingresso nel Governo Mussolini con l'incarico di Ministro dei Lavori Pubblici dal 1930 al 1935 (in questo ruolo si distinse particolarmente per l'impegno nei soccorsi e nella ricostruzione post-sisma del terremoto del Vulture e dell'Irpinia avvenuto il 23 luglio 1930), Di Crollalanza ricoprì il ruolo di Podestà di Bari dal 1926 al 1928. Durante questo periodo, vigilando sin dall'alba sul buon funzionamento della Città, a partire dai Mercati Generali, Don Araldo (come fu affettuosamente soprannominato dai suoi simpatizzanti) intravide quelle esigenze infrastrutturali che avrebbero consentito la modernizzazione della città di Bari.

La Fiera del Levante, lo Stadio della Vittoria, il Canalone di Lamasinata, il Porto, il Policlinico e il Palazzo delle Poste restano, a tutt'oggi, le più significative testimonianze dell'attenzione particolare che Araldo Di Crollalanza riservò alla Bari a cavallo fra la seconda metà degli anni '20 e la prima metà degli anni '30. E, in segno di gratitudine, dopo la "riabilitazione politica" che interessò nel secondo dopoguerra i collaboratori del passato Regime, Di Crollalanza fu ripetutamente eletto dal 1953 senatore di Bari per il Movimento Sociale Italiano.

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