A luglio la prima 'Giornata Mondiale dei Nonni'


VITTORIO POLITO -
Papa Francesco ha annunciato Domenica scorsa, al termine della preghiera dell’Angelus, che si terrà, a partire da quest’anno, la quarta Domenica di luglio in prossimità della festa dei Santi Gioacchino ed Anna, i nonni di Gesù, la “Giornata Mondiale dei Nonni”, da non confondersi con la “Festa dei Nonni” che si ricorda il 2 ottobre, introdotta negli Stati Uniti nel 1978 e ufficializzata in Italia con la Legge 159 de 31 luglio 2005. La Giornata permetterà, come annunciato da Sua Santità, di celebrare il dono della vecchiaia e di ricordare coloro che, prima di noi e per noi, custodiscono e tramandano la vita e la fede. “I nonni - ha detto il Papa - tante volte sono dimenticati e noi così dimentichiamo questa ricchezza di custodire le radici e trasmetterle”.

I nonni vivendo un periodo meno impegnativo della loro vita, sono più disponibili alla “complicità” ed alla protezione nei confronti dei nipoti. I periodi di vita trascorsi con i nonni difficilmente vengono dimenticati, anzi saranno sempre motivo di dolce ricordo. I nonni essendo depositari di preziose informazioni sulla famiglia, sulla storia, sulle tradizioni, non fanno altro che raccontare ed allargare gli orizzonti dei ragazzi. Un particolare ruolo assumono le nonne che, custodi anch’esse della memoria, sono educatrici sempre disponibili ad accogliere ed accompagnare i nipoti a passeggio od a seguirli nello studio o nelle attività ludiche. Lo stesso Benjamin Spock, il famoso pediatra americano, era convinto che «Quando più si sono studiati metodi diversi per allevare i bambini, tanto più si è arrivati alla conclusione che ciò che buone madri, buoni padri e buoni nonni, si sentono istintivamente portati a fare per i loro piccoli, è alla fine la cosa migliore».

Papa Francesco, nell’omelia della messa celebrata il 26 luglio 2013 nella residenza di Sumaré con alcuni confratelli gesuiti presenti in Brasile, ripropose un concetto, cioè la necessità di riscoprire la ricchezza della collaborazione tra le generazioni.

Il mondo ha bisogno di saggezza. Di quella saggezza che possono offrire quanti sanno di essere anello della catena della storia del mondo. Una storia già iniziata il cui futuro è ancora tutto da scrivere. Così, cogliendo l’occasione della ricorrenza della festa dei santi genitori della Vergine Maria, Gioacchino e Anna, il Pontefice è tornato a esaltare il ruolo dei nonni, il loro essere fonte di quella sapienza da dispensare ai nipoti perché possano affrontare con una coscienza più profonda la costruzione del futuro.

Oggi, più che mai a causa della pandemia che li ha messi a rischio per primi e ne ha sacrificati tanti, gli anziani restano spesso soli e lontani dalle rispettive famiglie, e invece andrebbero custoditi come nostre radici. Per questo la decisione del Papa: “I nonni, tante volte sono dimenticati e noi dimentichiamo questa ricchezza di custodire le radici e di trasmetterle. E per questo ho deciso di istituire la Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, che si terrà in tutta la Chiesa ogni anno la quarta domenica di luglio, in prossimità della ricorrenza dei Santi Gioacchino e Anna”.

Il Papa lo ha ribadito più volte nel tempo, dicendo persino di sognare “un mondo che viva proprio del loro abbraccio”. È quanto torna a sottolineare in questa speciale circostanza: “È importante che i nonni incontrino i nipoti e che i nipoti si incontrino con i nonni, perché – come dice il profeta Gioele – i nonni davanti ai nipoti sogneranno, avranno l’illusione e i giovani, prendendo forza dai nonni, andranno avanti, profetizzeranno”.

Mai, quindi, fare a meno dei nonni nell’educazione dei figli. È il consiglio che emerge da una ricerca realizzata dall’Associazione Psicologi volontari “Help me”. Sotto accusa, insomma, sono le famiglie che hanno fatto a meno del ruolo educativo dei nonni, della loro dolcezza, della loro saggezza. Infatti i nonni vedono i nipoti con un’altra ottica rispetto ai figli, forse perché non avendo responsabilità dirette nei loro confronti, danno loro amore e affetto incondizionato.

A seguire una mia poesia in dialetto barese elogiativa dei nonni, che vorrebbe evidenziare, appunto, la loro indispensabilità e la loro saggezza.

Nonònne                                            Il Nonno

di Vittorio Polito

 

Ière uagnongìdde e steve vecìne o brascìere

acchiàve nonònne chìine de penzìre      

ca m’acchiamendàve sèmbe che tand’amóre

e che nu picche d’emozióne jind’ó córe.

 

A chidde tìimbe jind’a le càsere le mamme

crescèvene le figghie sènza dràmme

a la fatìche asselùte l’attàne se ne scèvene

e le nonònne, le giornàle lescèvene.

 

Jind’a tutte le famigghie de iòsce

iè ’mbortànde de nonónne la vósce

ca che chenzìgghie chiàre e terciùte

dónne la stràte a figghie e nepùte.

 

La famigghie de iòsce iè cangiàte

megghière e marìte so’ scesciàte

da le càsere se ne vònne fescènne

e a l’uffìgge la scernàte spènnenne.

 

Accóme la sère da dà scabuèscene

jind’a le càsere atturne rezzuèscene

e cìtte cìtte, nesciùne u sape,

tènene assà penzìre pe la càpe!

 

A le figghie l’aducazióne la dònne

da la matìne a la sère le nonònne

ca che tanda dolgèzze e saggèzze

l’aiùdene a crèsce sènz’amarèzze.

 

A nonònne u serrìse de le nepùte

allass’u córe de prisce e de vertùte

e a le peccenìnne na dolge carèzze

trasmètte amóre, affètte e securèzze.

 

Cange u munne e iè assà peccàte

acquànne jinde a la case non nge sta u fiàte

de nonònne ca agneve u córe adàsce adàsce

d’amecìzie, de prìsce e de tanda  pasce.

 

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Ero ragazzino e vicino al braciere

trovavo il nonno che pieno di pensieri

mi guardava sempre con tanto amore

e con un poco d’emozione nel cuore.

 

A quei tempi nelle case le mamme

crescevano i figli senza drammi

al lavoro solo i padri se ne andavano

e i nonni, i giornali leggevano.

 

In tutte le famiglie di oggi

è importante dei nonni la voce

che con consigli chiari e d’interesse

danno la strada a figli e nipoti.

 

La famiglia di oggi è cambiata

moglie e marito sono disordinati

dalle case se ne vanno fuggendo

e in ufficio la giornata consumano.

 

Appena la sera smettono di lavorare

nella casa attorno girano e rigirano

e silenziosamente, nessuno lo sa,

hanno assai pensieri nella testa!

 

Ai figli l’educazione la danno

dal mattino alla sera i nonni

che con tanta dolcezza e saggezza

l’aiutano a crescere senza amarezze.

 

Ai nonni il sorriso dei nipoti

lascia il cuore pieno di virtù

e ai bambini una dolce carezza

trasmette amore, affetto e sicurezza.

 

Cambia il mondo ed è assai peccato quando nella casa manca il conforto del nonno che pian piano riempiva il cuore

d’amicizia, d’allegria e di tanta pace.

 

* Premio speciale del Coordinamento A.D.A. di Puglia in seno al Concorso “Il mio Cuore, la mia Terra, la mia Vita” IX Edizione 2013-2014, organizzato dalla U.I.L. Pensionati di Puglia “Bari – Bat – Foggia”.


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