Scuola, Bassetti: "Doppia mascherina? Studenti indossino bene chirurgica"

(Pixabay)
ROMA - "Siamo a un cortocircuito: sulle misure di prevenzione dell'infezione dovrebbero esprimersi i medici e i tecnici, non i presidi delle scuole. Stiamo andando veramente indietro come i gamberi, senza neanche avere domandato". Risponde cosi' Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, interpellato dall'agenzia Dire in merito ad una circolare diffusa questa mattina dall'Associazione nazionale dei dirigenti pubblici della scuola (Anp) del Lazio, in cui si invitano gli studenti e i docenti ad indossare la doppia mascherina in aula, con l'obiettivo di "limitare ulteriormente i rischi e assicurare le lezioni in presenza nella massima sicurezza".

Bassetti ricorda quindi che "come gruppo di esperti abbiamo suggerito di indossare negli ambienti chiusi le mascherine Ffp2, questo pero' non riguarda i bambini ma prioritariamente le persone anziane e quelle fragili, che vanno protette maggiormente. Se vestita bene la mascherina chirurgica fondamentalmente ha il ruolo, piu' che filtrante, di evitare che io trasmetta ad altri. Ed e' questo il ruolo che ha anche nelle scuole".

In qualche modo, prosegue Bassetti, e' stato "gia' difficile far passare l'idea che si utilizzasse una sola mascherina a scuola, adesso se addirittura ci mettiamo a dire di utilizzarne due si rischia di confondere un po' le cose. Oltretutto, dei dati pubblicati di recente dicono che le scuole sono in assoluto il luogo dove sono avvenuti meno contagi. Il lavoro e' stato pubblicato da Alberto Villani, presidente della Societa' Italiana di Pediatria, che e' anche membro del CTS, che nello studio fa vedere come su oltre 4mila tamponi effettuati nelle scuole ci siano mi pare solo 10 o 12 positivi, in una percentuale risibile. Quindi la scuola di per se', come abbiamo detto tante volte, puo' essere certamente un luogo in cui potenzialmente ci si puo' infettare, ma poi alla fine grazie alle mascherine la situazione mi pare sia rimasta abbastanza tranquilla. Anche questa cosa che e' stata detta, cioe' che la variante inglese colpisce di piu' i bambini, non e' vera. Lo stesso Istituto superiore di sanita' ha detto che non c'e' un incremento di casi nei bambini".

Prima di dire passiamo alla doppia mascherina, insomma, secondo l'esperto "sarebbe meglio se si passasse attraverso dei tecnici, dei medici e attraverso un'opinione del Cts. Se deve essere una iniziativa dei presidi, finiamo per andare a fare del terrorismo, che non e' certamente una buona cosa. Negli ultimi giorni si e' alzato di nuovo il livello di attenzione, legato certamente alla circolazione delle varianti, che peraltro in questo momento riguardano alcune aree- sottolinea Bassetti- ma addirittura dire che da domani si deve mettere la doppia mascherina lo ritengo un po' eccessivo; anche perche', al momento, non ci sono studi scientifici che dicano che due mascherine a scuola sono meglio di una sola. A mio parere credo sia piu' importante che ci sia un'uniformita' di utilizzo di mascherine adeguate, cioe' che i piu' giovani la usino in maniera adeguata, piu' che dire mettiamo la doppia mascherina. Vedo ancora tantissimi bambini, perche' porto mio figlio a scuola, che non coprono il naso, che indossano una mascherina non aderente o non adeguata di stoffa. Ecco, piu' che altro, cerchiamo di andare nella direzione di utilizzare bene la mascherina chirurgica".

Poi, piuttosto che la doppia mascherina, avrebbe "piu' senso" passare alla Ffp2. Spiega ancora Bassetti alla Dire: "Con due mascherine chirurgiche non si risolve il problema e, se ci fosse l'idea di alzare l'attenzione, bisognerebbe pensare alle Ffp2. Ma qui va fatto un lavoro a livello nazionale, e' chiaro che queste mascherine costano e bisogna fornirle. Parliamo di 8 milioni di studenti, quindi di 8 milioni di mascherine al giorno, non stiamo parlando di un numero piccolo. Per cui, prima di dire che la mascherina chirurgica da sola non serve a niente, io ci andrei un po' cauto, perche' si mette sul tappeto un problema che non e' facile da risolvere. Se poi all'interno di un'area dovesse venir fuori che c'e' una iper circolazione nei bambini o in una determinata scuola, con un cluster, si potra' decidere di prendere delle misure molto settoriali, cioe' che vanno bene per quella determinata area o provincia. Ma non possiamo dire tout court che da domani tutti si mettono la doppia mascherina. Cerchiamo sempre di prendere delle decisioni non di pancia ma di testa- conclude Bassetti- sulla base di quello che succede nelle varie realta'".

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