Il romanzo di un immigrato dalla Puglia a Milano negli anni ’80

VITTORIO POLITO - È stato pubblicato da Porto Seguro Editore il corposo romanzo di Alberto Coco “Maria che danza sulle antenne di un calabrone” (pag. 425, € 19,90), un libro frutto della fantasia e dell’inventiva dell’autore.

Si tratta di un viaggio lungo una vita, quello narrato da Pina a Berto, i protagonisti del romanzo d’esordio di Coco, ambientato nell’Italia del 1983 che ha inizio a Milano, e narra dello stretto legame tra i due protagonisti, Berto, giovane studente universitario, e Pina, la nonna pugliese che ha lasciato San Severo negli anni del boom economico. Una storia in cui nonna e nipote, legati tra loro da un amore quasi filiale da una solida devozione e da una stima sincera, che li unirà in un percorso a ritroso nel tempo.

Tutto ha inizio in un inverno milanese del 1983. Berto, studente ventenne di giurisprudenza e figlio unico di una famiglia di immigrati del Sud, appartenenti alla piccola borghesia meneghina, durante il classico pranzo domenicale, apprende dalla zia Enza della malattia che ha colpito l’adorata nonna Pina: un tumore al cervello. Per il giovane la notizia è ferale e decide di prendersi cura di lei e di nasconderle la malattia con un inganno: fa credere alla nonna che i dottori hanno trovato uno strano oggetto nella testa, una forcina, e che questa potrà essere rimossa solo attraverso delle cure speciali. L’anziana donna, una signora d’altri tempi dall’intelligenza acuta e di buone maniere, cerca di stare al gioco per non ferire i famigliari, fintantoché una mattina esprime un desiderio: chiede al nipote Berto di accompagnarla fino a San Severo in Puglia – il suo paese d’origine – per rivedere il mare che è nei presi, vivere i suoi ultimi giorni, svelare un mistero che attanaglia il suo cuore da quarant’anni, da quel lontano 1944 quando l’adorato figlio Enzo perse la vita in un incidente.

È l’amore, il vero protagonista di “Maria che danza sulle antenne di un calabrone”: l’amore raccontato in tutte le sue forme più pure, l’amore tra nonni e nipoti, di una madre per il figlio morto giovane, di un padre per una figlia straordinariamente “diversa”. In un reticolato di vite vissute, di intimità, segreti e ricordi, il romanzo esplora la tragedia della morte e della malattia, lo splendore della vita e il suo mistero più grande: la rinascita.

Alberto Coco è un manager milanese che ha voluto rielaborare in forma romanzata i ricordi pieni di nostalgia dei genitori che negli anni Cinquanta hanno lasciato la Puglia per vivere a Milano. È il punto di vista di un figlio di immigrati che nelle pagine del romanzo è rappresentato da Berto, uno dei due protagonisti, che nella dinamica Milano degli anni ‘80 vive quotidianamente le tradizioni e le atmosfere pugliesi rappresentate dalla sua famiglia.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto