Nel romanzo “Harlem. You write the rules” di Luca Leone si intrecciano eventi realmente accaduti con elementi di finzione, spiegati in dettaglio dall’autore nelle note finali dell’opera - «Il libro è tratto da una serie di storie vere. Le vite incredibili di Richard Pee Wee Kirkland, Joe The Destroyer Hammond, Earl The Goat Manigault e Holcombe Rucker. Ho attinto dalla loro vicenda comune per cercare di raccontare quello che era la gioventù di Harlem, che per certi aspetti è quella di sempre».
Luca Leone narra una storia cruda e drammatica che copre un arco temporale di vent’anni, dal 1964 al 1984, con protagonisti due giovani talentuosi e dannati, Joe e Richard (soprannominato Pee Wee). Quando li incontriamo sono dodicenni, e hanno già un futuro tragicamente segnato: siamo nel quartiere di Harlem, un luogo pericoloso in cui due ragazzini poveri possono solo scegliere se soccombere o divenire parte di quella stessa melma che tenta di soffocarli. Joe è ingenuo e idealista, e si sente molto solo non avendo i genitori ma solo una nonna che cerca in tutti i modi di tenerlo sulla retta via; Pee Wee è invece furbo e spregiudicato, con uno straordinario istinto di sopravvivenza. I due ragazzi diventano presto inseparabili, e ad unirli è la loro esistenza votata al crimine ma soprattutto la passione per lo street basket, giocato in quel microcosmo perfetto fatto di leggi proprie che è passato alla storia come Rucker Park, il più famoso playground di New York.
Il basket - metafora della lotta per la vita, dell’elevazione dalle umane miserie - diventa per Joe e Pee Wee, e per tutti i ragazzi che conoscono, l’unica famiglia amorevole, il porto sicuro - «Ognuno dei presenti dava un valore a quel pallone, ognuno un suo sogno e una speranza». L’autore restituisce il fascino di quel magico luogo con un canestro divenuto il centro del loro mondo, e anche le suggestive e contraddittorie atmosfere di Harlem, stravolto dalla violenza e dall’illegalità ma anche abitato da persone fiere e dignitose che non si sono mai arrese, che hanno cercato il riscatto fino alla fine dei loro giorni. In questo struggente romanzo si raccontano le cadute e i tentativi fallimentari di risalita di ragazzi perduti che, nonostante il loro brillante talento, hanno perso il treno delle occasioni, quello che passa solo una manciata di volte nella vita; si narra anche di una grande amicizia, di quelle che niente può scalfirle, neanche il disincanto, la disperazione, la guerra o il carcere. Una storia dura e realista, che parla di chi si è scritto le proprie regole da solo, accettandone le pesanti conseguenze.
SINOSSI DELL’OPERA. Fine Anni ’60: Pee Wee e Joe sono due teenagers neri di Harlem. Il primo, spigliato e disinvolto, è il più piccolo di una famiglia numerosa; il secondo è orfano e vive con la nonna. Entrambi si affidano al crimine per fare soldi. Li unisce il basket e il Rucker Park, il playground più famoso del mondo. I due crescono con molti soldi e secondo le regole della strada, ma senza il lusso di poter programmare il futuro. L’innato talento nel basket propone loro continue occasioni per uscire da quel mondo e da quel quartiere, ma nessuno dei due le afferra mai. Restano dèi dell’asfalto e a loro si inchina anche Doctor J (in una partita realmente giocata). Allo stesso tempo, i due non crescono e hanno paura di guardare il loro vero io. Dovranno farci i conti entrambi in modi diversi attraverso il carcere e la guerra, senza in realtà guarire mai. Diventeranno leggende in una New York che cambia facciata, ma che nel cuore nero resta uguale, come i giovani che, nonostante gli anni e il progresso, hanno sempre le stesse debolezze e la stessa ingenuità nell’affrontare una realtà dura, quella della strada.
Luca Leone (Roma, 1972) è un giornalista, scrittore e web designer. “Solo Come In Area di Rigore” (Infinito Edizioni, 2014); “Harlem - You write the rules” (Infinito Edizioni, 2020). Collabora da anni con Overtime Festival di Macerata, è Ambasciatore del Benfica e ha un suo blog personale dove racconta il talento nello sport.