Vittorio Polito torna in libreria con ‘Storie, curiosità e proverbi’


TERESA GENTILE
- Vittorio Polito è un giornalista molto colto, rispettoso, attento, ricco di curiosità e umanità infinita. Sua spiccata vocazione è quella volta a difendere a spada tratta dialetto, tradizione, baresità, valorialità. Da molti anni collabora con il “Giornale di Puglia” e pubblica articoli e libri capaci di seminare saggezza e conoscenza, capaci di concorrere a promuovere un reale progresso sociale, etico e culturale dell’umanità allargando orizzonti, facendo scoprire nuovi mondi e garantendo libertà di pensiero e opinione. Ciò indubbiamente concorre a fermar nel tempo non solo il presente ma anche il passato perché possa costituire la rampa di lancio per acquisizioni culturali e sociali del futuro.

Vittorio Polito non pone mai freno a quella sua indomita curiosità che è tipica di chi ama veramente conoscere la bellezza e i vari aspetti socio-culturali incastonati nelle varie sfaccettature della cultura, del dialetto, delle tradizioni tramandate di generazione in generazione dai nostri avi. Il suo è un giornalismo libero e di qualità perché non contagia i lettori di pessimismo ma di speranza corredata da scintille di verità e esortazioni a tener viva in noi la dignità insita in ogni lavoro e nel saperci prender cura di noi stessi, degli altri, del presente, del passato, di un migliore futuro e della natura… Per questo nei suoi scritti cogliamo valori, ideali, notizie su baresi illustri, poesie ricche di umanità e tensione alla pace insieme a un grande amore per San Nicola e la parlata dei baresi. Inoltre sollecita a far confronti epocali e fa comprendere soprattutto come la felicità sia possibile rintracciarla solo in una vita intessuta di valori e affetti.

Ha pubblicato recentemente un nuovo ed interessante volume dal titolo ”Storie, curiosità e proverbi” (WIP edizioni 2021, pp. 160, € 18). Si tratta di un testo che evidenzia il ricchissimo humus di cultura barese che lo stesso Polito ha pubblicato, in parte, sul “Giornale di Puglia” e che in tale pubblicazione e che è stato rivisto e impreziosito con immagini, storie, poesie, saggezza popolare e proverbi che spaziano dagli animali alla natura, al valore del tempo, alla necessità di essere attenti a chi “non ha intenzione di ascoltare” e a chi “ignora i nostri sogni vivendo nel suo egoismo”. Poi sempre con proverbi e varie curiosità ci ricorda l’acqua, l’Acquedotto Pugliese, la tradizione della dote, la giustizia, l’importanza del saper leggere e capire per avere un pensiero autonomo. Ci sono anche pagine che si soffermano in modo saggio sull’invidia, la figura dei sensali e ancora ci parla dei villani, di alcuni animali, giochi, e del ‘morgincap’ (la somma di danaro che veniva data alle spose per la loro verginità rapita) ecc. Si sofferma su varie professioni che meritano d’esser fatte conoscere ai ragazzi d’oggi per affinare la sapienza delle mani accanto alla competenza tecnologica. Questo perché non esistono mestieri umili e altri eletti, ma tutti sono necessari per la convivenza umana ma vanno fatti con amore e competenza… in una economia circolare volta a non sprecare materiale. Tali competenze verranno sempre più richieste. Particolare è poi l’attenzione posta a varie curiosità, al dialetto barese, a San Nicola, protettore di Bari e alla devozione locale e sovranazionale. Si evidenzia in particolare l’attenzione da lui posta nel trattare con delicatezza e scavo interiore il ruolo che le donne, oggi come ieri, abbiano nel nostro contesto sociale e non a caso ha scelto per impreziosire il suo testo immagini tratte da sculture di Anna Maria Di Terlizzi e dipinti di Marialuisa Sabato. Quest’ultima, tra l’altro, ha curato la splendida immagine di copertina che rappresenta una pensosa “Madre Natura” che ancora non si stanca di donare fiori splendidi e profumatissimi a una umanità che spesso l’oltraggia, la sfrutta e l’offende non solo distruggendo i fiori più belli ma rubando la vita a donne che invece la vita la dovrebbero poter donare a coloro che dopo di noi abiteranno il nostro grigio atomo di terra.

Nella prefazione il dott. Matteo Gelardi, professore di Otorinolaringologia dell’Università di Foggia, ha sottolineato la certosina cura che Vittorio Polito ha posto nel rintracciare e trascrivere e spiegarci innumerevoli proverbi tramandati dai nostri avi. Concordo con il prof. Gelardi perché realmente essi non meritano d’esser dispersi in un inopportuno oblio ma costituiscono nel loro assieme… un polline prezioso da non far disperdere perché con essi disperderemmo anche la nostra capacità di riuscire a dar consigli ai più giovani con delicata saggezza, simile a carezza d’anima. Basti pensare che in questo libro... non solo ci sono schegge di saggezza, ricordi, dialetto, narrativa poesia ma ci sono anche delicatissime e poetiche note di “Rispetto meritato” espresse da vari suoi lettori e amici e da quel brillante faro di poesia barese che è Francesco Signorile, una persona amabile, molto simile a Vittorio Polito perché «u respètte ca dà… de chiù u iàve! E, come a lui ’nge piàsce u dialètte e scrive sèmbe còse fattìzze / Pe fa canòsce a tutte la stòria nòste, / le tradezióni, l’andechitá, le sande / e tutte… percè la gènde avà sapé / ca non se póte scherdà ciò ca iéve apprìme / Ciò ca ié mó e cudde ca av’a iésse acquacind’ànne».

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