Scuola e quarantena: le Regioni chiedono il cambio delle regole


ROMA - Aumentano gli studenti costretti a studiare da casa perché venuti a contatto con un positivo, anche se vaccinati con tre dosi. I governatori hanno chiesto al governo per cambiare le regole attualmente in vigore. Ma ancora oggi non è stata trovata una soluzione comune.

La richiesta giunge dall’assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna, Raffaele Donini, che è anche coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni. "Se davvero tutti crediamo che la scuola sia tale soprattutto se è in presenza e se davvero crediamo che la scuola sia la priorità nazionale, allora dobbiamo impegnarci tutti a rivedere i protocolli che in queste due settimane non hanno funzionato".

Nel suo intervento in commissione Politiche per la salute e sociali ieri mattina in seduta congiunta con la commissione Scuola e con la commissione per la parità, Donini ha chiesto al governo di tornare a convocare le Regioni, di sedere attorno a un tavolo per riscrivere decreti e protocolli, perché quelli attuali hanno generato soltanto caos alla ripresa delle lezioni dopo le vacanze di Natale. I temi da discutere a quel tavolo erano già chiari un mese fa, ma dopo le prime due settimane di sperimentazione sui banchi di scuola lo sono ancora di più.

In particolare Donini chiede innanzitutto di equiparare la quarantena della popolazione scolastica al resto della popolazione. Oggi con 2 positivi in classe nelle scuole secondarie di primo e secondo grado valgono 10 giorni di quarantena mentre per la popolazione extra scolastica, mentre per chi non è vaccinato con due dosi da meno di 120 giorni o con la dose booster la quarantena è di 5 giorni. "I supervaccinati, quelli con terza dose o seconda dose con meno da meno di 120 giorni, non osservano la quarantena nella popolazione extrascolastica, perché devono osservarla a scuola?” ricorda l’assessore che chiede per la popolazione della scuola dell’infanzia di considerare ai fini della quarantena, all’insorgere di un caso, solo i contatti stretti, quelli presenti in classe con l’alunno poi risultato positivo, e non tutta la classe.

Per la scuola primaria, invece, viene chiesto di eliminare il tampone T0 e T5 e di tenere il T5 ma garantendo la presenza a scuola con la mascherina ffp2 tutta la classe, fino al tampone oppure tenendo in classe, in subordine, i vaccinati con due dosi da meno di 120 giorni o col booster e i guariti.

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