“Siamo quel che mangiamo”, parla la nutrizionista Simona Dongiovanni

 

FRANCESCO GRECO - Lockdown, smart working, quarantena, dad: ecco alcune parole che stanno segnando pesantemente, da due anni in qua, la nostra vita quotidiana. 

Il tessuto sociale è lacerato, il senso di appartenenza e di comunità atomizzato. E’ venuta meno l’alchimia che tiene insieme qualsiasi microcosmo umano, e talvolta ne rappresenta una sorta di fuoco di Prometeo, il codice segreto delle sue performance di successo, dalle imprese di Alessandro Magno agli Europei di calcio dell’anno scorso.      

Ma lasciamo a sociologi, psicologi e antropologi le dissertazioni su questi argomenti specifici e mettiamo in relazione la clausura forzata e la sedentarietà indotta dalla pandemia con i riflessi, inevitabili quanto dannosi, sul nostro organismo.

E per saperne di più, ma anche, soprattutto, per avere idea di cosa fare, come comportarsi a tavola, ne parliamo con la dottoressa Simona Dongiovanni, Dietista e Nutrizionista, è docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e svolge la sua attività a Roma (quartieri Monteverde e Salario) e in Puglia, a Salve (Lecce). Info: www.dietanutrizione.it 

Dottoressa Dongiovanni, qual’è la conseguenza più evidente e più dannosa sul nostro organismo con meno attività fisica e magari abitudini alimentari scriteriate?   

"Mangiare male, sia in termini di eccesso e sia in difetto calorico associati a sedentarietà e malessere generale, porta inevitabilmente ad aumentare il rischio di sovrappeso / obesità ed altre malattie metaboliche con conseguente danno su altri apparati come quello a carico del sistema cardiovascolare. Inoltre, la pandemia, secondo ultimi dati pubblicati, ha anche portato ad un aumento dei disturbi del comportamento alimentare tra i giovani, ma anche nella fascia adulta. 

Il grosso problema è che molta gente rimanda visite di routine, visite specialistiche e non siamo in grado di valutare ed intervenire in tempo. 

Per questo motivo invito tutti a fare i controlli periodici, al fine di prevenire e limitare danni a lungo termine, se necessario invito anche supporto psicologico.

L’alimentazione riveste un ruolo fondamentale, di primaria importanza nel prevenire patologie. Dalle scelte che noi facciamo dipenderà molto il nostro stato di salute, quindi mangiare in modo equilibrato è l’approccio più giusto da avere".

Le nostre difese immunitarie sono a rischio: come mantenerle su standard normali?

"Per rinforzare le difese immunitarie, allontanare malanni di stagione ed uscire più sani e forti da questo momento, è importante seguire un’alimentazione equilibrata e uno stile di vita sano, che è alla base per prevenire patologie, stare bene e in salute. 

E’ bene quindi scegliere alimenti più utili che apportano i giusti nutrienti per mettere in atto una serie di meccanismi positivi tesi a rinforzarci e proteggerci. 

Fare carico di vitamine quali C, B, D, minerali quali ferro, fosforo, magnesio, zinco, selenio; inoltre è bene apportare il giusto apporto di omega 3, fibra alimentare, bere acqua e rinforzare la flora batterica intestinale: molti studi hanno dimostrato la stretta relazione dell’asse cervello-intestino, infatti lo stress può contribuire negativamente sull’equilibrio intestinale, quindi mantenere sana la flora batterica è importante. 

Consiglio di privilegiare una dieta ricca di frutta e verdura di stagione, legumi, cereali integrali, pesce, uova, carni magre, frutta secca, yogurt e bere tanta acqua".

C’è una particolare alimentazione indicata per contrastare l’inevitabile depressione di questi mesi?

"Mangiare sano significa anche nutrire bene la mente, quindi alimentarsi con maggiore consapevolezza ed associare uno stile di vita corretto è fondamentale per l’equilibrio mente-corpo. 

Il consiglio dal punto di vista nutrizionale è quello di avere una dieta equilibrata in termini di macro- nutrienti quali carboidrati, proteine, grassi e micronutrienti quali vitamine, minerali, appena citati e ritrovare il benessere fisico e mentale.  

“Noi siamo quello che mangiamo”, qualcuno citava ed è proprio così. La prevenzione inizia a tavola, in questo modo si riduce il rischio di malattie e si guadagna salute. 

Inoltre, per contrastare questo senso di malessere, consiglio di eliminare tutte le cose negative, passeggiare all’aria aperta, fare sport, praticare meditazione, qualora necessario rivolgersi ad uno psicologo".

Covid e sedentarietà unita magari a una dieta sbilanciata: è una “bomba” che può provocare danni gravi al nostro corpo? 

"La pandemia ha sicuramente portato con sé una serie di conseguenze come quello di trascurare i controlli di routine, molto utili a fini di screening e quindi di prevenire eventuali patologie; inoltre, questa situazione sta portando, secondo gli ultimi dati pubblicati, un aumento del sovrappeso tra gli adulti, ma anche i bambini. 

Lo smart-working, se da una parte ha agevolato molte famiglie, ha reso un’opportunità lavorativa migliore in un certo senso, dall’altro ha portato ad aumentare la sedentarietà, ha contribuito ad un malessere generale, perché si va a perdere l’aspetto della socialità, convivialità fuori casa, con i colleghi/amici, ha portato un senso di smarrimento spesso compensato con o mangiare eccessivamente o al contrario, per motivi economici, mangiare di meno, quindi tutto questo “disordine” sta incidendo negativamente sull’equilibrio psico-fisico e sulla salute. 

Prevenire quindi attraverso l’adozione di comportamenti più sani possibili è fondamentale per ridurre i rischi".

Che dieta dovrebbe seguire, di questi tempi, un bambino, un adulto e un anziano?

"Bisogna mangiare in modo equilibrato a tutte le età, la dieta deve essere intesa come stile di vita, possiamo dire che è un investimento a lungo termine che facciamo per la nostra salute. 

Non esiste la dieta perfetta, io non amo parlare in questi termini, si deve andare oltre al concetto di calorie e grammi, perché siamo diversi, ognuno ha la sua storia, c’è chi ha patologie e chi no; bisogna mangiare tutto in modo più consapevole, questo sì, poi un’alimentazione personalizzata dipende appunto da vari fattori.  

Sicuramente nei soggetti più a rischio quali bambini ed anziani, è utile rivolgere una particolare attenzione, perché le loro difese immunitarie sono più suscettibili e quindi soggetti più a rischio.  

I bambini non scelgono da soli, le loro scelte alimentari dipendono dagli adulti, gli adolescenti tendono spesso ad assumere un’alimentazione disordinata e quindi guidarli è importante. 

Inoltre è utile stare vicino agli anziani, spesso hanno bisogno di assumere alimenti a più alta densità calorica, ma bisogna vedere poi caso per caso, anche se ci sono patologie o meno. 

E’ utile accompagnarli a fare la spesa perché magari hanno più difficoltà ad uscire, è bene far loro trovare una buona scorta di alimenti in frigo e dispensa e consiglio anche di aiutarli a cucinare per dare loro la possibilità di nutrirsi bene e soprattutto di non sentirsi soli".

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