Capone: “subito un piano triennale per le demenze in Puglia”


BARI - Il Piano Nazionale Demenze è stato è stato emanato dal Ministero della Salute nel 2014. La Regione Puglia l’ha recepito con delibera di Giunta regionale nel 2016 ma non l’ha ancora attuato.

Per quesa ragione la Presidente del Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone, d’intesa con il Presidente della III Commissione consiliare, Mauro Vizzino, hanno voluto audire il professor Giancarlo Logroscino, direttore del Dipartimento di neurologia e malattie neurodegenerative del Panico di Tricase, e le associazioni Alzheimer Italia Bari e Anthropos Società Cooperativa Sociale.

L’audizione si è tenuta questa mattina alla presenza dell’assessore alla Sanità, Rocco Palese, e degli uffici del Dipartimento.

“È necessario procedere al più presto con la fase di attuazione - è intervenuta in apertura la Presidente del Consiglio regionale della Puglia Loredana Capone. Purtroppo i dati relativi a questa patologia sono drammatici e conosciamo bene il carico per le famiglie, ecco perché dobbiamo intervenire subito ed essere pronti a mettere in campo misure che possano anche rispondere alle nuove esigenze dei pazienti e dei familiari, consapevoli che se è fondamentale intervenire sulla diagnosi precoce altrettanto lo è garantire la migliore gestione possibile della malattia”.

“A questo scopo - ha aggiunto la Presidente - ho proposto l’insediamento di un tavolo tecnico con tutti gli stakeholder, gli operatori sanitari, le associazioni di pazienti, per la stesura condivisa di un percorso diagnostico terapeutico dedicato alle demenze. Oggi d’altra parte è necessario procedere anche a una mappatura dei centri che si occupano di questa patologia, anche per consentire una maggiore equità sul territorio regionale. Insomma serve non solo dare attuazione al Piano nazionale ma elaborare un vero e proprio piano regionale come stabilito, peraltro, con decreto (n.178) del Ministero della Salute del 30 dicembre 2020 che ha anche messo a disposizione specifico fondi che la Puglia può e deve utilizzare. Parliamo di quasi 800 mila euro in tre anni sui cui la nostra regione potrebbe contare per adeguare, espandere e migliorare la qualità dei servizi presenti e, quindi, la qualità della vita dei pazienti e delle famiglie. D’altronde si tratta di una patologia che colpisce principalmente donne e uomini sopra i 65 anni, e considerando che in Puglia questi rappresentano il 23% di tutti i pugliesi, è chiaro che l’intervento regionale non è più rinviabile”.

“Ringrazio - ha concluso - il professore Logroscino e le associazioni intervenute per il prezioso contributo, e ringrazio l’assessore Palese per la grande disponibilità dimostrata”.

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