Draghi nomina il 'successore' di Figliuolo: chi è Tommaso Petroni


ROMA - Con la fine dello stato d'emergenza, la struttura commissariale guidata dal generale Figliuolo viene sostituita dall'Unità per il completamento della campagna vaccinale. Sara guidata da un altro generale: Tommaso Petroni, che entrerà in servizio dal 1° aprile di quest’anno e ricoprirà la carità di direttore dell’Unità al fine di completare la campagna vaccinale e implementare le misure di contrasto alla pandemia.

Petroni, 60 anni, è originario di Canosa di Puglia (Bt). Ha conseguito, tra gli altri, un master di secondo livello in management dei materiali complessi e svolto un corso di perfezionamento post-lauream in management della logistica, entrambi alla Sapienza di Roma.

Dopo gli studi, ha proseguito la carriera militare nel campo della logistica e dei trasporti, con diverse missioni all’estero. Era comandante dello squadrone manutenzione elicotteri alla missione Airone nel Kurdistan e alla missione Ibis in Somalia, e nel 2001 ha assunto l’incarico di capo delle operazioni ferroviarie presso il Comando Nato Kfor in Kosovo.

Petroni ha svolto l’incarico di capo sezione pianificazione logistica del Rapid Nato Deployable Corps a Valencia, in Spagna, è stato direttore del Polo di mantenimento pesante Nord a Piacenza, e ha assunto il comando del quarto Reggimento sostegno dell’aviazione dell’Esercito. Dal 2011 al 2015 ha prestato servizio quale capo ufficio Armamento al Comando logistico dell’Esercito e come capo ufficio logistico al Comando per la Formazione, specializzazione e dottrina dell’Esercito.

Dall’ ottobre 2018 ad aprile 2021, il maggior generale Petroni a Roma ha svolto gli incarichi di capo reparto Trasporti e capo reparto Materiali occupandosi della gestione di tutti i trasporti nazionali e internazionali a supporto di enti e reparti dell’Esercito. Da circa un anno, infine, è capo dell’area logistico-operativa della Struttura commissariale diretta finora da Figliuolo.

Cavaliere della Repubblica, ha ricevuto diverse onorificenze, come la Croce commemorativa, per le missioni di pace in Kurdistan, Somalia e Kosovo.

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