25 aprile 1945: l'Alta Italia insorge contro il nazifascismo

NICOLA ZUCCARO - Il 25 aprile 1945 il Comando del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI), con sede a Milano, presieduto da Rodolfo Morandi e composto da Alfredo Pizzoni, Luigi Longo, Emilio Sereni, Sandro Pertini, Leo Valiani, Giustino Arpasani e Achille Marazza, proclamò l'insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti.

Fu ordinato a tutte le forze partigiane attive nel Nord Italia - facenti capo al Corpo Volontari della Libertà - di attaccare tutti i presidi fascisti e tedeschi, di imporre la resa ai rispettivi comandanti e subalterni, prima dell'arrivo degli alleati anglo-americani.

Incoraggiati dalla parola d'ordine "arrendersi o perire", a partire da quel giorno e fino al 1 maggio, tutta l'Italia settentrionale fu liberata. Dopo Bologna (21 aprile), furono liberate le città di Genova (23 aprile), Venezia (28 aprile), Milano (29 aprile). Al capoluogo lombardo, seguì Torino. Essa fu definitivamente liberata il 1 maggio 1945 con l'ingresso delle avanguardie anglo-americane americane, preceduto dai combattimenti durati dal 25 al 28 aprile 1945.

Sulla base della sequenza precedentemente descritta e, sopratutto, a seguito della resa firmata il 2 maggio 1945 a Caserta dall'esercito tedesco con quello anglo-americano (essa sancì sia la conclusione effettiva della guerra sul territorio italiano, sia la definitiva sconfitta del del nazifascismo), il 25 aprile 1945 fu il giorno dell'insurrezione e non della liberazione dal Nazifascismo, come erroneamente e puntualmente indicato negli ultimi 77 anni.
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