Si è chiuso il Congresso dei Medici legali: l'impegno in prima linea degli specialisti nelle emergenze
BARI - Si è chiuso stamattina il 45° Congresso della Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni al The Nicolaus di Bari che ha evidenziato il ruolo fondamentale degli specialisti di medicina legale in molteplici aspetti della contemporaneità - dalla pandemia alla guerra fino alle scene del crimine - con una vocazione umanitaria e indirizzata alla protezione e all’emersione dei diritti della vittima. Franco Introna, presidente SIMLA e ordinario di Medicina Legale dell’Università “Aldo Moro” di Bari, ha sintetizzato questi concetti spiegando che “noi medici legali non ci siamo mai tirati indietro di fronte alle condizioni più avverse, consapevoli del nostro ruolo e della cura che si richiede alla nostra professione nel trattamento di informazioni preziose e fondamentali”.
Diversi i temi emersi in queste giornate di lavoro, a partire dalla necessità delle autopsie sulle vittime da Covid. In questo senso è stato e sarà fondamentale operare in stretta cooperazione con le Istituzioni e le Forze dell’ordine, sfruttando l’accelerazione organizzativa imposta dall’emergenza pandemica su tutti i fronti. Altro aspetto di grande rilievo è stato il tema della riduzione della responsabilità medica in ambito penale da gestire lavorando su meccanismi di prevenzione, modelli organizzativi e risk management, lasciando invece inalterato il tema del risarcimento civile in quanto il cittadino va protetto e, se subisce un danno, risarcito. In evidenza anche il ruolo del medico legale in riferimento ai casi di donne vittime di violenza sia sul fronte classico della medicina legale forense, che lavora in relazione alle ipotesi di reato, ma anche della medicina legale clinica alla quale la donna presunta vittima di violenza si rivolge per avere supporto e aiuto. Si è discusso a lungo anche dei molteplici sviluppi futuri della medicina legale: a partire dalle tracce di DNA per ricostruire l’aspetto fisico fino agli strumenti innovativi per rilevare la data di morte e alle indagini radiologiche prima dell’autopsia.
Un bilancio finale del Congresso è arrivato dal dott. Franco Marozzi, vicepresidente e responsabile della comunicazione SIMLA: “Credo che questo congresso sia stato un evento estremamente importante per essere tornati in presenza dopo la prolungata chiusura in seguito alla pandemia e anche per la presenza veramente massiccia di giovani. Il loro contributo, anche in termini di lavori presentati, dà un’idea della vivacità della Società Italiana di Medicina Legale e dell’importanza che la medicina legale riveste nella società italiana. Credo che come Società Scientifica possa influenzare scelte di natura giudiziaria e politica in relazione al suo ambito specifico di competenza”. Soddisfazione espressa anche dal dott. Lucio Di Mauro, segretario nazionale SIMLA, che ha voluto evidenziare “la grande riuscita della manifestazione che ha visto oltre 900 partecipanti, tra cui tantissimi giovani, una qualità elevatissima dei relatori provenienti da tutte le parti d’Italia e l’importante presenza delle Istituzioni, necessarie per uno scambio produttivo con la Società”.
Diversi gli ospiti illustri che hanno arricchito questi giorni di lavori, tra cui Francesco Paolo Sisto, sottosegretario del Ministero della Giustizia, Roberto Rossi, Procuratore Generale della Repubblica di Bari, Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, Antonio Bella, Prefetto Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, Stefano Bronzini, Rettore dell’Università degli Studi di Bari, e Alessandro Dell’Erba, preside della Scuola di Medicina.