Saldi estivi, Confesercenti Puglia: nessuna concertazione con le associazioni di categoria


BARI – La Regione Puglia ha fissato la data dei saldi estivi 2022: si parte dal primo sabato del mese di luglio, il 2, per finire il 15 settembre. Contrariamente a quanto avvenuto l’anno scorso quando la Puglia aveva scelto di posticipare la data d’inizio, quest’anno la decisione è in linea con le altre regioni italiane.

‘Prendiamo atto che si torna, su questo delicatissimo tema, a non provare neanche più ad ascoltare le associazioni di categoria la cui utilità, per la Regione Puglia, si è esaurita con la fase emergenziale del Covid quando gli organismi intermedi erano utili a mantenere il disagio sociale sotto i limiti della protesta’, lamenta Benny Campobasso, presidente Confesercenti Puglia, che aggiunge ‘proprio in virtù della pregressa esperienza dovrebbe essere noto che quelle difficoltà non sono ancora superate e che se ne aggiungono quotidianamente altre legate all’aumento dei costi energetici ed alla relativa inflazione che incide sempre più sul potere d’acquisto dei pugliesi’.

‘Se l’estate inizia il 21 giugno i saldi possono partire dopo soltanto due settimane di acquisti?’, si chiede Campobasso. ‘La merce esposta nei bellissimi negozi della Puglia è stata pagata, tra non poche difficoltà, dai nostri imprenditori del commercio ed ora deve già essere svenduta? In nome di quale superiore visione politico/economica il nostro commercio deve rinunciare ad una legittima marginalità di guadagno che consenta ad una attività e a più famiglie di sopravvivere dignitosamente?’.

‘Probabilmente anche il sistema dei saldi andrebbe rivisto ma, ad oggi, rimane il modello di scontistica regolamentato più trasparente per smaltire (a fine stagione!!) l’invenduto garantendo il consumatore dalle truffe che purtroppo non mancano sui ‘mercati paralleli’’.

La Confesercenti Puglia chiede controlli serrati da parte dei Comuni affinchè le svendite si svolgano nel rispetto delle regole: esporre la merce in saldo separatamente da quella non in saldo, nelle vetrine e all’interno dei punti vendita indicare sempre il prezzo iniziale, la percentuale di sconto applicata ed il prezzo finale. E propone alla Regione Puglia ‘di valutare l’ipotesi di una promozione all’acquisto nei negozi di prossimità così come già fatto a sostegno del turismo’.

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