Il piede tra curiosità e proverbi


VITTORIO POLITO -
Il piede è la struttura anatomica posta all’estremità di ciascun arto inferiore del corpo umano, culminante con 5 dita, con una struttura alquanto complessa che comprende le ossa del tarso, del metatarso e delle dita che consente di mantenere e garantire la stazione eretta e la deambulazione.

Il piede può considerarsi, secondo Leonardo Da Vinci, una vera “opera d’arte”, una struttura estremamente complessa che contiene oltre 7200 terminazioni nervose, 26 ossa e 150 legamenti. Un apparato perfetto, in grado di sostenere il peso del nostro corpo su una superficie così ridotta e per di più in movimento.

La forma simbolica del piede, tenuta in grande considerazione in epoca preistorica, come si nota in disegni rupestri e in gruppi scultorei, attesta la presenza dell’uomo o di esseri soprannaturali. Gli studiosi di ogni epoca hanno dato molta importanza a questo tipo di impronta, dal momento che il piede è a contatto della terra, era molto diffusa la credenza che trasmettesse al terreno i poteri e le influenze della persona che cammina.

Molte le espressioni, anche in senso figurato, come: andare con i propri piedi, darsi la zappa sui piedi, avere un piede nella fossa, essere tra i piedi, (molestare, infastidire, essere invadenti), gettarsi ai piedi, togliersi dai piedi, avere le ali ai piedi, baciare i piedi a qualcuno, essere sul piede di guerra, farsi mettere i piedi in testa, tenere il piede su due staffe (tenersi amici due partiti o due persone per uscire senza danno da una situazione), ecc.

Il nostro piede è frutto di due milioni di anni di evoluzione e adattamento. Ogni sua struttura è stata pensata per consentirci di muoverci, di camminare e correre nel modo più efficiente possibile, dalla particolare forma delle nostre dita, fino al flessibile e possente arco plantare.

Il piede funziona anche come un “puntatore” del corpo ovvero indica la direzione in cui si vuole procedere o ciò che ha catturato la nostra attenzione. Se il piede dell’interlocutore è direzionato verso di voi, denota interesse per quanto state dicendo. Viceversa, se il piede punta nella direzione opposta, potreste non aver conquistato pienamente l’attenzione di quella persona.

Al piede sono riconosciute anche 5 forme: il piede greco, romano, egizio, germanico e celtico. Sono riconosciute anche altre forme di piede che hanno una relazione con la discendenza da un determinato popolo (piede africano, orientale, aborigeno etc.). La teoria tra piede e discendenza non trova conferme nell’ambito scientifico, è certo però che il piede, con la sua forma, ha un significato importante per podologi ed ortopedici. Questi infatti studiano e sono attenti al fatto che tutto il corpo possa scaricare il proprio peso in modo equilibrato su tutta la pianta del piede, al fine di trovare soluzioni adeguate e mirate per eventuali patologie già esistenti o future.

E c’è anche il linguaggio dei piedi: se metti i piedi sotto la sedia significa difendersi, tenere nascosta una reazione emotiva; se il piede è a terra ma il tallone è alzato si attribuisce al desiderio di andare via o di sfuggire ad una situazione non gradita; se la punta del piede di un vostro interlocutore è direzionata verso di voi, significa che ha interesse per quanto state dicendo o, al contrario, se il piede è nella direzione opposta, potreste aver conquistato l’attenzione di quella persona.

Il podologo è il professionista, specialista nella branca della medicina denominata podologia, che si occupa della cura e del trattamento igienico ed estetico del piede.

Ed ora vediamo i proverbi.

Non si può tenere il piede in due staffe. È usato comunemente per indicare chi vuole occupare due posizioni, sostenere due persone contendenti, per avere più opportunità e vantaggi. Come dire “Non si può servire due padroni”.

Nessuno zoppica col piede altrui. Nessuno ha difetti che riguardano gli altri, chi si trova ad aver colpa o commettere errori, ha la sua responsabilità che non può essere scaricata sugli altri.

Chi si fa pestare i piedi finisce sotto i tavoli. Chi lascia che lo si offenda, lo si disprezzi o metta da parte, finisce per essere trattato come un cane che sta sotto la tavola ad aspettare gli ossi.

Il ragno che ha più piedi va più piano. L’eccessivo apparato, l’abbondanza di mezzi e attrezzature, l’eccesso di strumenti, invece di accelerare i movimenti, di snellire le operazioni, spesso rallentano e impacciano. Proprio come avviene in Italia che per le numerose leggi, leggine, decreti e regolamenti, si finisce per rallentare ogni cosa, anche la più semplice.

Curiosità

Erri De Luca, noto scrittore, poeta, traduttore e giornalista italiano, nato a Napoli, ha dedicato al piede una poesia che sottopongo ai lettori.

Elogio del Piede

Perché sono lontani dalla testa.
Perché conoscono il suolo, le spine, i serpenti, l’aspro e lo sdrucciolo.
Perché sono tutto l’equilibrio.
Perché sono la superficie che spetta quando si sta in una folla e si sopporta un gomito altrui in una costola, un braccio sotto al naso, una cartella nell’addome, ma non si permette a nessuno di calpestarceli.
Perché sono il minimo e inviolabile confine.
Perché reggono l’intero peso.
Perché sanno tenersi su appoggi e appigli minimi.
Perché sanno correre sugli scogli e neanche i cavalli lo sanno fare.
Perché portano via.
Perché sono la parte più prigioniera di un corpo incarcerato.
E chi esce dopo molti anni deve imparare di nuovo a camminare in linea retta.
Perché sanno saltare, e non è colpa loro se più in alto nello scheletro non ci sono ali.
Perché scalzi sono belli.
Perché sanno piantarsi nel mezzo delle strade come muli e fare una siepe davanti al cancello di una fabbrica.
Perché sanno giocare con la palla e sanno nuotare.
Perché per qualche popolo pratico erano unità di misura.
Perché quelli di donna facevano friggere i versi di Puskin.
Perché gli antichi li amavano e per prima cura di ospitalità li lavavano al viandante.
Perché sanno pregare dondolandosi davanti a un muro o ripiegati indietro da un inginocchiatoio.
Perché mai capirò come fanno a correre contando su un appoggio solo.
Perché sono allegri e sanno ballare il meraviglioso tango, il croccante tip tap, la ruffiana tarantella.
Perché non sanno accusare e non impugnano armi.
Perché sono stati crocefissi.
Perché anche quando si vorrebbe assestarli nel sedere a qualcuno, viene scrupolo che il bersaglio non meriti l’appoggio.
Perché come le capre amano il sale.
Perché non hanno fretta di nascere, però poi quando arriva il punto di morire scalciano in nome del corpo contro la morte.

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