'Osteria Sopravento', il primo ristorante barese contro la disfagia

BARI - La disfagia è un disturbo della deglutizione da cui è affetto il venti per cento della popolazione italiana con più di cinquant’anni. Una disfunzione, quindi, abbastanza diffusa ma della quale non si parla molto. Può essere causata da diverse patologie mediche o chirurgiche e interessa, oltre a persone in età avanzata, anche coloro che soffrono di problemi neurologici come l’ictus, il Parkinson o la SLA.

Che sia generata da un farmaco o da un tumore, la disfagia rende difficoltoso un atto semplice e naturale come deglutire e può provocare anche soffocamento, malnutrizione e insufficienza respiratoria. Di solito scompare in una settimana nei casi lievi, ma in quelli più gravi persiste finché non si elimina il suo il fattore scatenante.

‘Oltre la disfagia’ è il nome dell’evento organizzato dall’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari, in collaborazione con l’Associazione Salvatore Calabrese Onlus, tenutosi lo scorso sabato nel Circolo Unione del capoluogo pugliese. Il progetto, “Ricette di velluto”, è stato realizzato per assicurare una migliore qualità di vita per il paziente disfagico ed è il titolo di un libro che mira a sensibilizzare e a formare i futuri giovani chef, affinché possano soddisfare con i loro piatti anche chi è stato colpito da questo disturbo.

Alla presentazione hanno preso parte gli studenti dell’I.P.S.S.E.O.A. “E. Majorana” di Bari, che hanno impiattato e offerto al pubblico un pasto cucinato proprio per i palati di chi è affetto da disfagia. I ragazzi, sotto le direttive dello chef stellato Felice Sgarra intervenuto da remoto, hanno potuto apprendere dalla teoria alla pratica come preparare un piatto che può essere assaggiato da chi soffre di questa disfunzione.

L’idea del progetto “Oltre la disfagia” è stata del dott. Salvatore Calabrese ed è stata sposata da ‘Osteria Sopravento’, un ristorante situato in corso Vittorio Emanuele, nel pieno centro di Bari. L’osteria è gestita dallo chef Sergio Argenti e da suo figlio Silvano, che ha seguito con tenacia le orme del padre. I due hanno preso parte all’evento nel Circolo Unione e il loro è stato il primo ristorante barese a proporsi di servire cibi per clienti disfagici. (Antonio Bottalico)

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto