Consiglio Puglia: votata a maggioranza mozione a tutela lavoratori indotto ex Ilva


BARI - Con 26 voti a favore è stata approvata in Consiglio regionale la mozione sottoscritta stamattina da tutti i capigruppo e dai consiglieri tarantini per la Tutela dei lavoratori dell’indotto ex Ilva di Taranto. Un testo presentato all’attenzione dei capigruppo d’urgenza perché il Presidente Emiliano, che nelle prossime ore su questo argomento vedrà a Roma il ministro Urso, potesse arrivare all’incontro con l’autorevolezza di una linea unanime del Consiglio regionale. Ma chiamato da impegni precedenti il Presidente ha dovuto lasciare i lavori e l’unanimità raccolta dal documento, si è ridotta a 26 voti: la maggioranza ed i due consiglieri della Lega presenti : il capogruppo Conserva- tra i firmatari della mozione, ed il consigliere Romito.

La mozione, che inizialmente impegnava il Presidente della Giunta “Alla luce dell’incontro convocato a Roma dal ministro Urso a chiedere al Governo l’adozione di tempestivi provvedimenti per il rientro delle 145 imprese nel sistema dell’indotto ex ILVA ; ad incentivare e rafforzare con ulteriori iniziative e con certezze finanziarie i processi di riconversione tecnologica mirati alla chiusura delle fonti inquinanti dell’ex ILVA per garantire la tutela dell’ambiente, della salute e l’avvio della produzione dell’acciaio pulito” è stata poi arricchita dall’emendamento presentato dal consigliere Amati che aggiunge: ”A subordinare la concessione di ogni contributo pubblico a titolo di ricapitalizzazione, o per qualsiasi altro titolo finalizzato ad assicurare le necessità produttive dello stabilimento, al versamento – da parte del socio privato- di una somma corrispondente e proporzionata alla percentuale di capitale detenuto, o, in alternativa, assumere ogni iniziativa normativa, amministrativa o societaria per attribuire al socio pubblico i poteri di gestione della società conduttrice dello stabilimento, nelle more della definizione di un nuovo assetto fondato sulla partecipazione maggioritaria o totalitaria di altro socio privato”.

La seduta si è quindi sciolta.

Con una dichiarazione il gruppo di Fratelli d’Italia (capogruppo Francesco Ventola e i consiglieri Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini e Michele Picaro) spiega il motivo per cui pur avendo firmato la mozione non l’ha votata

“Ci voleva l’avvento del Governo Meloni e l’ennesimo affronto fatto da Mittal ai tarantini perché il Consiglio regionale si occupasse dell’ex ILVA - dichiarano i consiglieri Fdi -. Oltre a decine di interrogazioni da mesi e mesi, precisamente dal 7 marzo scorso, giaceva non discussa una mozione presentata dal consigliere Renato Perrini, nella quale per altro veniva affrontato anche il problema sanitario, oltre che quello occupazionale. Ma stamattina proprio in uno spirito collaborativo - e per dare più forza al presidente Emiliano che giovedì prossimo rappresenterà al tavolo convocato dal ministro Urso tutta la Puglia – abbiamo concordato e firmato una mozione unitaria che impegnava Emiliano a farsi portavoce con il Governo Meloni a far rientrare al lavoro le 145 imprese dell’indotto fermate da ieri in modo ingiustificato e ricattatorio da Mittal, ma soprattutto a spingere sulla riconversione tecnologica mirata alla chiusura delle fonti inquinanti. Una riconversione che per la verità Emiliano aveva già ‘trattato’ non solo con l’allora governo amico, presidente Conte e ministro Di Maio, ma con tanto di slide aveva persino presentato a Bruxelles… era il 2018. Quattro anni fa e oggi ci sarebbe piaciuto conoscere dalla voce di Emiliano cosa ne è stato di quell’impegno preso allora dai governo a guida pentastellato? Ma il presidente era stamattina a Taranto e quindi tutto il Consiglio regionale ha deciso di aspettarlo. Lo ha aspettato anche quando prima di entrare in aula si è fermato con il suo staff a pranzo alla mensa regionale… perché è evidente che se si approva una mozione per impegnarlo rispetto istituzionale, ma anche civile, vuole che la parte che si deve impegnare ascolti, si confronti, faccia sapere qual è la posizione del governo regionale, al di là di quanto contenuto nella mozione scritta dai consiglieri e non dal governo regionale. Ma Emiliano è stato pochi minuti e se ne è andato, francamente cronometrando è sicuramente stato più a mensa che seduto in aula. Un comportamento irrispettoso dell’intero Consiglio, ancora più irrispettoso perché mentre noi lo attendevamo lui rilasciava una dichiarazione video alla stampa. Perché a Emiliano è evidente che gli interessa sempre e comunque stare sotto i riflettori, piuttosto che venire in aula quanto meno a lavorrare. E, invece, è ormai l’eterno assente che continua a giocare sulla pelle dei tarantini, giocando sempre tutte le parti in commedia e cambiando versione a seconda dell’interlocutore e soprattutto del Governo” concludono.