I fantasmi di Mesagne


MARIO CONTINO
- Il comune di Mesagne, in provincia di Brindisi, è uno tra i comuni più popolosi dell'intero Salento. Situato lungo la via Appia Antica, questo vivace centro urbano sembrerebbe essere un ottimo candidato per quanto riguarda un ipotetico tour del mistero, infatti la cittadina è sede di due leggende molto affascinanti che citano la presenza di altrettanti "fantasmi".

Uno di questi spettri avrebbe sembianze femminili e sarebbe noto come: "fantasma della signora Leta".
La leggenda narra di una ragazza di cui si ignora il vero nome (probabilmente Leta è il nome con cui è stato "battezzato" il fantasma in tempi recenti, essendo un nomignolo molto diffuso nella zona), sicuramente appartenente ad una delle famiglie nobili del posto, la cui unica colpa sarebbe stata quella di essersi innamorata del figlio di un ciabattino, gesto considerato disonorevole per la famiglia della fanciulla.

Il padre della donna, contrario all'amore e al matrimonio tra i due, arrivò a commettere il più ignobile dei gesti pur di impedire l'unione amorosa e preservare quel sentimento che alcuni definivano onore ma che in realtà altro non era se non egoismo.

L'uomo incaricò i suoi figli maschi di uccidere la fanciulla, con spietata freddezza.

Una notte i due ragazzi seguirono di nascosto la sorella e la scoprirono in atteggiamenti amorosi in una vecchia casa di campagna.

Eseguendo la condanna a morte sentenziata dal padre-padrone, i due uccisero il ragazzo accoltellandolo senza pietà, poi si scagliarono sulla povera donna che, nel tentativo di sfuggire all'ira dei "mostri", si nascose in un vecchio forno.

Quando i fratelli scoprirono suo il nascondiglio, appiccarono il fuoco e la lasciarono morire tra le fiamme; una delle morti più orribili che possano esistere.

Da allora il fantasma della "Signura Leta" si aggirerebbe per la periferia di Mesagne, indossando un abito nuziale, presumibilmente quello che stava indossando la sera del brutale omicidio.

Apparirebbe visibilmente turbata, in pena, in cerca di quell'amore che gli fu barbaramente strappato insieme alla vita, e forse in cerca di giustizia.

L'altra leggenda, forse più nota, riguarda lo spettro nell'Ex monastero dei frati Cappuccini in Mesagne.
Era il 7 agosto 2013 quando mi recai nell'ex convento dei frati Cappuccini per indagare sulla misteriosa leggenda riguardante il fantasma di un certo "Fra Marcellino", un monaco Cappuccino scomparso letteralmente nel nulla e senza lasciar traccia.

Alcuni testimoni mi avevano parlato di strane manifestazioni avvenute all'interno di alcune stanze, e addirittura della presenza di una figura spettrale che si sarebbe mostrata con le sembianze di un uomo in abito talare, tipico dell'ordine dei frati cappuccini.

Da queste "voci" si sarebbe poi diffusa la leggenda della presenza del "monaco scomparso", o per meglio dire, del suo fantasma.

La leggenda narra che nell'agosto del 1512, spariva, in circostanze misteriose, padre Giuseppe Maria Marcello di Tegnola Capaca (Pisa), detto fra Marcellino, che sembrerebbe essersi volatilizzato nel nulla mentre si trovava nelle secrete del monastero.

Alcuni avanzarono l'ipotesi che l'uomo possa essere stato rapito da forze demoniache contro le quali si stava scontrando, o addirittura che avrebbe evocato egli stesso per non si sa bene quale scopo.

La stessa leggenda cita anche il ritrovamento di un suo ipotetico manoscritto che sarebbe stato rinvenuto dalla gendarmeria francese a seguito dell'abbandono del monastero per via all'Editto Napoleonico del 1800.

Su questo manoscritto vi sarebbero stati chiari riferimenti a studi o formule esoteriche ed una profezia che si sarebbe dovuta avverare dopo 500 anni dalla morte del frate stesso.

Ipotizzando che la data della morte coincida con quella della scomparsa del monaco, la data profetizzata coinciderebbe con il 28 agosto 2012.

Non è ben chiaro cosa sarebbe dovuto accadere in tale ricorrenza ma da questo momento in poi sembrerebbe esserci stata un intensificazione dei fenomeni "paranormali" all'interno e nei pressi dell'edificio.

Durante l'indagine non riuscii a registrare nè foto nè video di quello che vidi al piano superiore, ossia un'ombra dall'aspetto umanoide che, attraversando rapidamente una parte del corridoio, svanì letteralmente nel nulla attraverso un muro.

Suggestione?

In mancanza di prove analizzabili non posso escluderla.

Ad oggi non sono in grado di affermare se queste due leggende nascondano un fondo di verità, ossia se in determinate circostanze possano realmente manifestarsi fenomeni definiti impropriamente di origine paranormale.

Resta comunque indiscutibile il fascino che queste due storie suscitano negli amanti del mistero e del folklore.

Daniele Martini

Sono un giornalista pubblicista, docente di comunicazione e sostegno. Sono un operatore della comunicazione.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto