Alberobello, sindaco De Carlo (intervista): "Abbiamo posto le basi per il cambiamento"

(Foto Giannini)

PIERO CHIMENTI
- Ospite del Giornale di Puglia il neo Sindaco di Alberobello Francesco De Carlo. De Carlo, nelle nostre pagine, ha fatto un bilancio del primo semestre del proprio mandato dopo 10 anni di guida del centrodestra nella Città dei Trulli, oltre a commentare la stretta attualità come il PNRR e la proposta della premier Meloni di modificare la legge dell'abuso d'ufficio.

Francesco De Carlo neo sindaco di Alberobello. Dopo 10 anni di guida del centrodestra quale Città ha trovato?

Una Città malata di immobilismo. Ferma a qualche decennio fa. Una Città sofferente per la mancanza di dialogo e confronto con il governo cittadino.  Le Amministrazioni – a parer mio - dovrebbero porsi l’obiettivo di stimolare – attraverso azioni pratiche rivolte al cittadino - un dibattito efficace tra le parti al fine di raggiungere obiettivi sociali che apportino benefici alla collettività. Ho trovato una Città stanca della gestione disordinata dei numerosi flussi turistici che sì portano economia ma che necessitano di essere meglio disciplinati. Penso – per esempio – alla mancanza di un Piano del turismo e della cultura necessario per tracciare un percorso comune e condiviso di azioni per meglio regolamentare una economia così decisiva per Alberobello. Serve migliorare la fruizione del centro urbano patrimonio UNESCO, come avviene in altre Città turistiche, con ZTL ben studiate per liberarlo dalle automobili. Tutte attività, queste, insieme a molte altre, in prossima realizzazione. 

Lei ha un passato nel settore alberghiero e della ristorazione. Cosa serve ad Alberobello per essere mèta turistica sempre più attrattiva?

Serve rigenerazione, una visione a lungo termine, serve creatività, impegno e praticità. Se ha fatto caso ai sostantivi utilizzati (rigenerazione, visione, creatività, impegno, praticità) essi sono stati usati per definire i vari assessorati che nella sostanza conservano i nomi antichi, ma di fatto intendono dare nuova vita ad Città, patrimonio mondiale dell’umanità, che necessita di un Piano di investimenti  per la mobilità lenta ed il traffico cittadino da rendere più sostenibile, rimozione delle barriere architettoniche nei luoghi della cultura da riattivare e rendere fruibili, digitalizzazione del patrimonio turistico/culturale, connessione tra gli itinerari urbani ed extraurbani, culturali ed esperenziali, ripensare le politiche occupazionali. Il PNRR prevede importanti risorse per i Comuni come Alberobello le quali possono essere un volàno di ulteriore crescita e rinnovamento.  


La Città dei Trulli riceverà dalla Sezione Turismo della Regione Puglia 3.278.000 euro. Quali obiettivi intende realizzare con il progetto Alberobello 2032?

I lavori in fase di realizzazione con le risorse regionali ed il co-finanziamento del Comune cambieranno il volto di alcuni quartieri della Città: rione Monti, Aia piccola e l’area centrale di largo Martellotta sarà finalmente completata. L’agenda dei lavori prevede interventi di riqualificazione degli spazi pubblici tesi a valorizzare il territorio e a ripristinare la visione originaria del sito eliminando elementi non in sintonia con il contesto paesaggistico e ambientale. In sostanza, si tratta di sostituire il manto stradale più consono al luogo con la rimozione delle superfici bitumate e dei pali della rete elettrica ai quali sono collegati numerosi cavi aerei. Una particolare attenzione sarà riservata all’arredo urbano all’insegna del verde, all’abbattimento delle barriere architettoniche al fine di rendere la città accessibile a coloro che hanno ridotte capacità motorie e percettive con la prevista corsia per ipovedenti. Al termine di questi interventi Alberobello potrà essere la Città turistica che un visionario come me immagina: più inclusiva e sostenibile.

Quali obiettivi intende raggiungere entro la fine dell'anno che segna il primo semestre di governo?

In realtà abbiamo già conseguito importanti risultati che hanno posto le basi per il cambiamento. Abbiamo iniziato un percorso culturale che vuole richiamare un turismo più lento e attento al territorio con mostre di arte contemporanea realizzata da artisti internazionali di chiara fama. Abbiamo iniziato a individuare aree/parcheggio che libereranno il centro urbano dal traffico che la città non riesce più a sopportare. Pensare ad un polo scolastico moderno e innovativo per offrire alle nuove generazioni un luogo in cui studiare e sentirsi a proprio agio. Abbiamo internalizzato la gestione dei parcheggi che porterà risorse da utilizzare per le opere di riqualificazione di strade e marciapiedi dei quali la Città necessita. Stiamo affrontando temi spinosi e da tempo trascurati, quali il cimitero comunale, la nuova piazza coperta (la immaginiamo con altra destinazione), la ex piazza coperta mal tollerata dai cittadini che la considerano un pugno nello stomaco. Abbiamo ripreso il Piano di gestione del sito UNESCO, approvato dal 2015 e mai attuato, fino a rischiare di perdere i fondi già destinati per la sua realizzazione, per la quale ne abbiamo richiesti altri da aggiungere agli esistenti. Abbiamo ripreso la discussione sul PUMS, il Piano Urbano Mobilità Sostenibile, fermo due anni nei cassetti del Comune, il quale potrebbe portare risorse altrimenti non richiedibili. E tanto altro che segna un passo diverso e prende le distanze dal passato.  

Cosa pensa della proposta della premier Meloni annunciata durante l’assemblea ANCI di ridefinire l'abuso d'ufficio?

L’urgenza di intervenire sull'abuso d'ufficio è sollecitata da tempo dall’Anci, tant’è che all’ultima assemblea organizzata dall’Associazione nazionale dei Comuni italiani, alla quale ho preso parte, anche il presidente Sergio Mattarella, oltre alla premier Giorgia Meloni, ha ripreso l’argomento sollecitando un alleggerimento della norma. Noi amministratori, nel timore di essere colpiti da indagini e avvisi di garanzia, spesso evitiamo di firmare gli atti che ci competono alimentando lungaggini che nuocciono alla vita amministrativa dell’Ente che ne viene paralizzata e alla gestio del rapporto con i cittadini. Il 93 percento dei casi si risolve in una bolla di sapone. Perciò che ben venga la riforma del reato d’abuso d’ufficio.

CONTACTS:


Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto