Martina Franca, presentato al Salotto Culturale di Palazzo Recupero il saggio di Vittorio Polito


TERESA GENTILE -
Il terzo incontro dedicato a una Rassegna letteraria fortemente voluta per ricordare la memoria di un martinese doc, Angelo Raffaele Cofano, che è stato un certosino seminatore dei colori della vita che lui ha saputo incarnare con profondità di fede, rispetto per ogni persona, umiltà, amore per l’insegnamento, capacità di prendersi cura amorevole di ogni persona e di far scoprire a ogni figlio e alunno il proprio talento, la dignità insita in ogni lavoro fatto bene e il fascino dell’artigianato, della cultura, della saggezza presente nei pensieri, nelle attività manuali dei nostri avi e profondamente incastonata nel dialetto, nei proverbi e nei modi di dire.

Per noi è stato un grande onore incontrare due persone che incarnano i suoi stessi valori e che sanno realizzare i loro sogni di bellezza creando emozioni positive e contribuendo ad accrescere l’armonia presente nel Creato. Si tratta del giornalista Vittorio Polito e della pittrice Marialuisa Sabato. Vittorio Polito è molto noto in campo culturale, accademico, teatrale, nazionale e vernacolare, tanto che i suoi articoli e testi dedicati alla vera essenza della baresità sono stati lodati anche dal Papa e dal nostro Presidente della Repubblica.

In un contesto sociale troppo fluido, frettoloso, tecnicamente avanzato ma troppo violento e insensibile alle emozioni e ai buoni sentimenti, riesce ad andare controcorrente avvalendosi di un linguaggio costruttivo e sereno e di una scrittura colta e fluida. Egli trae ispirazione da mille curiosità volte ad approfondire la conoscenza delle vere radici identitarie e pone in evidenza bellezza, verità e saggezza popolare che coglie in abbondanza, soprattutto dai modi di dire e dai proverbi che ci sono stati tramandati indenni di generazione in generazione e sono frutto di esperienza millenaria. È molto attento alle più sane radici valoriali capaci di rendere la società più umana, solidale, multiculturale e ricca di quella sana filosofia di vita che si rivela sintesi preziosa di amore, tenerezza, rispetto, calore umano, sacralità dell’amicizia e d’ogni famiglia intesa come cellula viva di una società che resta sana solo se si avvale di un fruttuoso interscambio culturale, esperienziale e valoriale tra passato e futuro e tra famiglia, scuola, botteghe artigiane, vicinato, associazioni e politica attenta a garantire una formazione integrale che mai è avulsa da una sana educazione al rispetto dell’ambiente e della comunicazione interpersonale.

Vittorio Polito è autore di molti interessanti volumi che trattano di baresità, curiosità, preghiere, radici identitarie, santi, dialetto, valori, tradizioni e ama ricercare non pettegolezzi ma notizie positive e culturali che danno onore al sud e all’Italia intera. Ha un ben radicato amore per la baresità studiata nell’aspetto delle tradizioni popolari e indagata nella sua storia e soprattutto in proverbi che offrono ricco humus a un futuro più a misura d’uomo consapevole e caratterizzato dagli stessi valori che erano incarnati dai nostri avi appartenenti a popoli diversi ma che si rivelarono capaci di scambiarsi varie conoscenze di lavoro, di sentirsi fratelli e dare un senso speciale di famiglia e non solo di profitto per pochi alla vita comunitaria.

Nei proverbi che ci propone rintracciamo schegge preziosissime di saggezza popolare che per sedimentarsi hanno impiegato secoli, ma tale detti purtroppo, oggi non sono conosciuti e appresi dalle nuove generazioni, attratte da sterili e violente suggestioni informatiche che non sempre tramandano saggezza, rispetto, amore per un lavoro creativo, ma il più delle volte accrescono confusioni valoriali, portano fragilità, incostanza, fretta, superficialità, poca riflessione, crescente insofferenza a regole, abitudini dispersive, offuscamento di sogni e talenti e fanno crescere la propensione alla violenza, dovuta soprattutto alla prolungata esposizione a notizie negative e devianti. I più fragili avvertono la sensazione di sentirsi incompleti, irrealizzati, non in pace con se stessi e con gli altri, tanto da far scattare in se stessi la molla della violenza e giungere in una fase in cui non avvertono più nessuna emozione perché abbattono la barriera esistente tra il bene e il male cancellando la capacità di condividere emozioni positive e giungono a privilegiare quelle negative e fuorvianti da provare in gruppo e non da soli perché temono di dover dialogare con la propria coscienza. Dopo il volume precedente “Storie, curiosità e proverbi” (con prefazione del prof. Matteo Gelardi), Vittorio Polito dialogando con anziani ha rintracciato interessanti curiosità ed altri proverbi e per sottrarre tutto questo autentico tesoro valoriale ed esperienziale da un immeritato oblio li ha inseriti nel testo presentato da librinstreaming grazie all’intervistatrice Cinzia Cofano e riprese Web di Antonio Vinci ed ha come titolo “Storie, Curiosità, Proverbi e… Arte” (WIP Edizioni), con mirabile prefazione di Nicola Triggiani, ordinario di Diritto Processuale Penale dell’Università di Bari e puntuale postfazione di Marialuisa Sabato: una pittrice di fama internazionale.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto