Puglia, terra di vacanze tutto l’anno?


FEDERICO AVERSA
- La stagione 2023 è alle porte e la Puglia si prepara ad accogliere una quantità impressionante di turisti, reduce dagli straordinari numeri dello scorso anno. Le giornate si allungano, le temperature tornano a salire e lasciano dimenticare il grande tema che lega il nostro territorio al settore turistico: la destagionalizzazione. Le 15 milioni di presenze nel 2022 sono tante e non sarebbero troppe se fossero ben spalmate lungo tutto l’arco dell’anno. Certo lasciano ben sperare i dati di maggio e di ottobre del 2022 che segnano un ritorno al periodo pre-pandemico.

Ma quanto si sta lavorando per destagionalizzare concretamente il turismo in Puglia? Quando potremo pensare di avere un flusso costante di turisti per dodici mesi all’anno? Sulla carta pare un obiettivo facile nella regione più lunga ed eterogenea d’Italia. La sfida è togliere dall’immaginario collettivo la Puglia unicamente come luogo di mare, ed è una sfida apparentemente impossibile se consideriamo che proprio “mare” è la prima parola cercata su Google in associazione alla nostra regione.

Siamo in grado di convincere i nostri ospiti di agosto a tornare a gennaio per trovare un’altra narrazione, inedita e affascinante? Sembrerebbe di no, eppure molto c’è da proporre e molto da raccontare, dalle Murge ai numerosi centri storici nelle nostre città d’arte o piccoli borghi che siano. Dunque, cosa manca? Di certo in primo luogo i collegamenti. Il dato oggettivo è che il basso numero di voli diretti dai principali paesi stranieri, durante l’inverno, è motivo di sfiducia nello sceglierci come meta.

In secondo luogo, i servizi: come convinciamo il nuovo viaggiatore medio, quello che vive di esperienze, a trascorrere un weekend invernale in Puglia se la proposta si limita ad un prodotto gastronomico o alla visita di un centro storico, attività queste che potrebbe fare in una serena serata di agosto con la media di 24 gradi? Incontrare la domanda del viaggiatore per le sue attività sportive, incentivare l’offerta di centri benessere che d’inverno sostituiscano il lettino in spiaggia, o, ancora, immergersi nella natura collinare che la Puglia offre per ritrovare il benessere psicofisico, uno dei primi bisogni espressi durante le ricerche delle proprie vacanze. 

Questi alcuni temi che pubblico e privato devono affrontare cercando una sinergia. Sinergia che già ha dato i suoi frutti nella formazione, dove la Puglia oggi non teme rivali. La cultura dell’ospitalità, negli ultimi anni, sta permeando il territorio perché possano tutti farsi trovare pronti di fronte ai flussi cui stiamo assistendo, al netto dell’insensato piacere di qualcuno di abbandonare i rifiuti su strada che non considera gli incalcolabili danni di immagine che rovinano tutto il buon lavoro degli ultimi anni. Dunque la strada è quella giusta seppur ancora lunga e in salita.

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