Quale Giornata internazionale della donna?

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SANTA FIZZAROTTI SELVAGGI -
 "Donne ch'avete intelletto d'amore". (Dante Alighieri)

Sono sempre grata a coloro che chiedono un contributo per una comune riflessione sulla Giornata Internazionale della Donna ormai terminata.

Personalmente penso di essere profondamente femminista, non già come le femministe del XX secolo poiché ho sempre creduto all'assoluta pari dignità fra uomini e donne e generi. La differenza biologica non implica minimamente il concetto di subalternità o teoria dell'inferiorità. Non credo di essermi mai sentita inferiore. Per questo non nego di aver avuto problemi con uomini e donne ma non ho mai visto il mondo se non in questi termini. Nella diversità è la grande ricchezza del mondo e degli universi.

Comprendo bene che è facile confondere i piani, e così d'altra parte nella storia è avvenuto...per molteplici motivi, non ultimi quelli economici e la paura degli uomini nei confronti del femminile come tale capace di generare...La donna e la sua generatività è sempre stata un mistero ,ma qualcosa anche da tutelare e proteggere se pur per molti da controllare. Passare dall'amore alla violenza nel tentativo di possedere e dominare e controllare non è poi così difficile poiché purtroppo siamo abitati anche da questi asoetti. Non si dimentichi che il parto con l‘apparato genitale femminile era nelle mani delle levatrici a cominciare dalla grande Cleopatra…. In seguito sono apparsi i ginecologi….

Il problema risiede forse anche nei modelli femminili nel corso dei secoli interiorizzati dalla donna stessa per cui tra donne è difficile essere solidali. I modelli androcentrici spesso ci governano, come il voler essere "uniche" per l’altro: ma a questo punto un discorso assai complesso che si affronterà in altra sede. Di qui una serie di complicanze davvero destruenti il tessuto sociale. Bisognerebbe lavorare molto proprio con le donne, diversamente però da quanto proposto dalle femministe poiché queste esprimevano rabbia se pur comprensibile e risentimento giusto. E' stato importante il movimento femminista, ma a guisa del ’68 è stato subito veicolato nei canali consumistici del potere dominante. Non si dimentichi che la misoginia in genere si radica nella dipendenza che alcune donne tentano in qualche modo di mantenere viva... Mi riferisco ad alcune madri!

Gli uomini che governano , però, spesso sono sostenuti da donne che all'interno delle mura domestiche indicano strategie e quant'altro... E' che il potere, ahimè, inteso non già come possibilità di gestione della Cosa pubblica al servizio della comunità, ma come abuso personale al servizio di pochi corrompe tutti... Oggi abbiamo alcune donne a ruoli apicali di governo.

Quando ero giovanissima non si festeggiava l'otto marzo. E' una ricorrenza che dovrebbe ricordare il sacrificio delle donne che lavoravano in una fabbrica a New York, ricorrenza che per alcuni aspetti è diventata una festa consumistica e oltraggiosa della dignità femminile.

La Giornata internazionale della donna vorrebbe sottolineare gli aspetti sociali, i raggiunti obiettivi politici ed economici e insieme la carenza di alcuni diritti riguardanti le donne, servizi, strutture… le discriminazioni nei vari Paesi del mondo, ma non deve assolutamente assumere il volto della ghettizzazione se pur sotto mentite spoglie.

Il 28 febbraio 1909 negli Stati Uniti per iniziativa del Partito Socialista Americano, fu istituita la Giornata della donna in memoria dello sciopero di camiciaie newyorkesi rivendicavano migliori condizioni di lavoro. L'anno seguente durante il congresso di Copenagen, si decise di istituire in Europa la Giornata internazionale della donna In Italia la prima Giornata internazionale della donna si ritrova il 22 marzo 1922. 

Nel 1946 fu individuata la mimosa come fiore simbolo. La mimosa è una acacia e sembra che con le sue spine sia stata fatta la corona di Cristo. Dopo la mimosa, nelle nostre latitudine, fiorisce il mandorlo, la sentinella del mattino, il simbolo del Risorto dalle brume dell’inverno e della morte. Dopo la rivoluzione bolscevica, fu Vladimir Lenin a istituire l'8 marzo come festività ufficiale. Insomma tra storia e leggenda si snoda questa ricorrenza. Ma da questi episodi fondamentali a voler snaturare i pregnanti problemi delle donne oggi tramite una Giornata mi sembra svilente.

Tra i vari episodi che hanno facilitato la nascita di tale ricorrenza ci sarebbe un incendio che uccise centinaia di operaie e operai , questi in misura minore, in una fabbrica di camicie a New York e il 25 marzo 1911. Certo è che oggi sempre più necessaria appare la relazione: l’incontro con la fragilità dell’essere umano, maschio o femmina che sia, la possibilità di rendere condivisibili il dolore e la sofferenza insieme alla gioia e alla speranza. Al di là di che si tratti appunto di generi maschili femminili o altro: d’altra parte, come innanzi detto, l 8 marzo è il doloroso ricordo di una strage in cui perirono molte donne e alcuni uomini.

Libertà, responsabilità e conoscenza sono la conditio sine qua qualcosa possa davvero cambiare. Tutto, infatti, a tale condizione ineludibile può essere trasformato affinché si possa pienamente sentire che il cuore dell’Altro è il nostro cuore, che batte all interno dello stesso destino sia che si tratti di uomini, che di donne, bambini e altro. Le Associazioni di volontariato possono davvero essere le interlocutrici e le interpreti delle nuove istanze della contemporaneità per costruire, alla luce dei valori umanitari , di quei diritti umanitari che non sono negoziabili e certo sesso non hanno un mondo equo e solidale in cui generatività propria del femminile assuma il volto della generosità.

Si guardino bene le parole da vicino per andare lontano: Generatività e generosità e “ generi” hanno lo stesso etimo. E si intenda però che in ciascuno di noi dimorano aspetti dell’altro, dell’alterità. Non scindo mai il femminile dal maschile perché l’ Altro senza l’Uno è prigioniero .

Dai discorsi familiari, dalle radici ho imparato tante cose: il senso pieno della polis, la speranza quale password del futuro, l‘essere con l’Altro al di là di appartenenze, la sospensione del giudizio, il senso del dovere, nella pienezza della responsabilità di cittadini, ma non già per sostituirsi alle Istituzioni, ma per facilitare la loro azione al servizio di chi è in stato di fragilità non dimenticando che siamo sempre tutti sull’orlo della fragilità, esseri umani e non certo onnipotenti. In tal senso urge la rinascita del sé per sostenere un processo di integrazione in assenza del quale le dolorose problematiche sociali, i fondamentalismi e gli integralismi, i pregiudizi e gli stereotipi, il consumo eccessivo della violenza potrebbero risultare sempre più drammatici.

Devo anche dire che ho imparato molto da donne straordinarie, al di là delle “Madri della Repubblica “di cui si occupo" in modo egregio già nel 2017 la Fondazione Nilde Iotti, come in loco Lina Depalma e poi da Franca Falcucci, con la sua 517, da Maria Eletta Martini, e poi dalla Tina Anselmi, spesso mia ospite per tanti eventi organizzati insieme.

E da Tina Anselmi, non lo nego, ho imparato tanto circa le pari opportunità che non è certo un discorso che scinda le parti e i popoli ma li rende compartecipi in un intreccio consapevole , creativo e fecondo. E molto ho imparato da Agnese Moro da un suo pubblico intervento per il Cif comunale di Bari dal titolo “ Generare vite, trasmettere speranze “!

Immaginare, pensare, partorire. Generare. Un atto che riguarda la Persona come tale al di là dei generi e di giornata internazionali dedicate a turno a categorie varie

Prometeo, facitore di uomini, rubò la scintilla del fuoco a padre Zeus che lo punì incatenandolo ad una roccia del Caucaso e ordinò ad una feroce aquila di rodergli di giorno il fegato, che di notte si rigenerava. L’antica dea Hestia , però, custodì il fuoco nel focolare. Trasformò il crudo in cotto e tramandò immagini e racconti. Hestia oggi ha cambiato dimora, Tante pagine di storia sono intrise del dolore femminile. Ma tante pagine di storia sono intrise della pregnanza generativa del femminile, quale significazione e illustrazione del mondo.

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