Serranova, parla il fratello scampato al killer: "Mi fa paura, non so fuori chi ha lasciato"


BRINDISI - “Mi fa paura, lui sta dentro ma non lo so fuori chi ha lasciato. Mai lo posso perdonare. I fratelli di solito si dovrebbero aiutare...”. Carmelo, fratello di Antonio Calò, ucciso a fucilate nella sua abitazione a Carovigno (Brindisi) assieme alla moglie Caterina, parla dell’altro fratello, Cosimo, accusato dell’omicidio dei due coniugi. Ai microfoni de La Vita in Diretta, il programma condotto da Alberto Matano su Rai1, l’uomo smentisce la lite avvenuta tra fratelli dieci giorni prima dell’omicidio e raccontata da Cosimo, affermando che l'unica discussione tra loro avvenne l'estate scorsa.

“Dice un sacco di bugie - dichiara - perché le dice? Qual è la ragione? Non trovo un perché, sono tutte invenzioni sue. Lui non ha preso il coltello e io non avevo neanche il bastone, io difendevo mio fratello (Antonio, ndr) perché gli diceva parole che non erano vere, l’ha chiamato tante volte ‘mostro, tu non dovevi nascere’. È stata l’unica e ultima volta in cui ci siamo visti e in cui abbiamo parlato” spiega, aggiungendo che "un’azione del genere neanche una bestia la farebbe". Carmelo ha raccontato anche l'incontro con Cosimo, avvenuto in caserma, confermando di averlo visto trasfigurato dall'odio. “L’hanno mandato dentro la sala d’aspetto - rivela Carmelo - e mi fa: tu qua stai? Ciao! Io gli ho detto: mi devi fare una cortesia, tu non mi devi più salutare. E lui è stato zitto".

Alla domanda su quali fossero i rapporti con il nipote Vincenzo, figlio di Cosimo, Carmelo ha risposto che non esiste “nessun rapporto, lui a casa sua e io a casa mia”, spiegando che quando provò a parlargli, il nipote gli rispose "manteniamo le distanze zio", chiudendo subito dopo il telefono.

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