Con LOME Super Fruit successo del workshop 'La filiera del melograno in Puglia'

CASTELLANETA (TA) - Masseria Fruttirossi – Lome Super Fruit, azienda leader a livello nazionale nella coltivazione del melograno, ha ospitato per la prima volta un importante workshop di elevato livello scientifico sulla coltivazione e su alcuni aspetti fitosanitari della melagrana.

“La filiera del melograno in Puglia”: questo il titolo del workshop organizzato, nell’ambito del progetto europeo “StopMedWaste”, dal Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro (DiSSPA-UNIBA), presso lo stabilimento di Masseria Fruttirossi, a Castellaneta Marina.

Nel workshop esperti del mondo accademico e operatori del settore hanno trattato e si sono confrontati su aspetti della coltivazione e del controllo delle malattie del postraccolta del melograno.

Con 350 ettari di proprietà in agro di Castellaneta Marina coltivati a melograno, Masseria Futtirossi è il principale produttore italiano di melagrana; tra i campi è ubicato il moderno stabilimento di confezionamento e trasformazione dei frutti in succhi – 100% pura spremuta senza zuccheri o conservanti aggiunti – commercializzati con il brand “Lome Super Fruit”; recentemente l’azienda ha introdotto su 40 ettari la coltivazione dell’avocado. StopMedWaste è un progetto europeo triennale mirato al miglioramento della conservazione di ortofrutticoli freschi e di piante aromatiche mediante l'impiego di strategie innovative in grado di garantire la sicurezza del consumatore, la riduzione degli sprechi ed un minore impiego di agrofarmaci di sintesi.

Il progetto prevede lo sviluppo in laboratorio delle strategie più efficaci per il prolungamento della vita postraccolta dei prodotti freschi, che successivamente saranno saggiate in condizioni semicommerciali o commerciali.

StopMedWaste punta alla riduzione degli scarti alimentari passando dal 30 al 15% (in accordo con le Priorità delle Nazioni Unite - ZeroHunger Challenge), alla diminuzione del 20% degli scarti ortofrutticoli, nonché a ridurre del 20% l'impiego postraccolta di agrofarmaci.

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