Come si sono evoluti i videogiochi: dai primi esperimenti all'Intelligenza Artificiale

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Un tempo spauracchio dei genitori, che vedevano in quel passatempo un enorme perdita di tempo a discapito di studio e altre attività più proficue, oggi i videogiochi godono di una popolarità enorme.

I videogiochi sono ormai dappertutto: sulle console di nuova generazione, nelle macchine per il retrogaming, sul PC e sui tablet. Ci sono i giochi open world, le riedizioni di vecchi successi, i giochi tipici da smartphone (Clash Royale, per esempio), FIFA ed E-Football, i tornei di eSport e i titoli che richiamano i classici per i nostalgici.

Lo stesso possiamo dire per i giochi da casino: siti di player importanti come PokerStars propongono la versione online di passatempi storici come la roulette, il ben noto gioco di origine francese, ma anche del blackjack, del backgammon, del baccarat e tutti gli altri. La proposta di gioco di brand del settore, in questo caso di PokerStars, non ha nulla da invidiare a quello dei casinò fisici, regalando un'esperienza del tutto assimilabile a quella reale. Questo ha permesso l'evoluzione della tecnologia del gaming: e ancora deve affermarsi la più grande innovazione tech di questo scorcio di tempo, l’Intelligenza Artificiale.

Dai primi esperimenti alle console casalinghe

Sono passati diversi decenni da quando, nel 1958, William Higinbotham realizzò Tennis for Two, da alcuni considerato il primo videogioco vero e proprio. Non era altro che un tennis primordiale: di fronte a un oscilloscopio, due giocatori dovevano lanciarsi una pallina da una parte all’altra.

Altri appassionati e storici del videogioco invece fanno risalire la nascita del videogame moderno al 1962, quando studenti particolarmente brillanti del MIT, tra cui l’insegnante Steve Russel, creano Spacewar!, il primo sparatutto della storia, in cui l’obiettivo era abbattere l’astronave avversaria con l’ausilio di un missile.

Dobbiamo però arrivare agli anni ‘70 per vedere esplodere il videogame come fenomeno di massa con le sale giochi e le prime rudimentali console casalinghe. La Magnavox Odissey entra nelle case delle persone col suo carico di 27 titoli, soprattutto sportivi.

Nelle sale giochi, intanto, spopola Pong, una sorta di evoluzione di Tennis for Two: due semplicissimi barre si respingono una pallina al di là di una “rete”, con l’obiettivo di fare punto. A realizzare questo gioco è l’Atari, una delle case videoludiche più importanti e famose della storia. L’azienda nasce in California per volontà di due visionari: Nolan Bushnell e Ted Dabney. L’importanza dell’Atari nell’evoluzione dei videogiochi è difficilmente riassumibile in un articolo: è l’Atari a creare alcuni dei capolavori dell’epoca, è l’Atari a creare una delle console casalinghe più famose e vendute di tutti i tempi (l’Atari 2006). Intanto, altri capolavori cominciano a circolare nelle sale giochi: Pacman, Space Invaders, e poi Donkey Kong, Q-Bert, Asteroids, Dig Dug e tanti, tanti altri titoli.
 
(mahmoud alaa/Pexels)

L’esplosione di sale giochi e console casalinghe si ha però con gli anni ‘80, quando dal Giappone entra nel mercato un marchio destinato a fare storia: Nintendo. Il Nintendo Entertainment System fa mangiare la polvere alle altre console, anche grazie a un titolo dedicato a un bizzarro idraulico italiano: Mario. Super Mario Bros è una delle massime espressioni dell’epoca, un capolavoro che lascia il segno a tutti i livelli, tanto da diventare un’icona pop nel senso più ampio del termine.

Si afferma intanto un’altra azienda dal Giappone, la Sega, che col Master System prima, col MegaDrive poi, insidia il predominio di Nintendo. Se da una parte c’è Mario, dall’altra c’è Sonic, un porcospino blu protagonista di un platform in cui a farla da padrone è la velocità: mai si era visto il protagonista di un videogioco sfrecciare così rapido.

In sala giochi spopola intanto Street Fighter II, e i cultori del PC hanno un’infinita di avventure grafiche con cui divertirsi (vi dice nulla Monkey Island?), giochi che richiedono l’uso della testa, e non solo delle dita delle mani, per essere portati a termine.

Il resto è storia: l’avvento di Sony e il grande successo della PlayStation, la concorrenza di Microsoft e della sua Xbox, le console di ultimissima generazione e poi i giochi per smartphone e tablet, gli open world e Fortnite, Minecraft e la serie di giochi calcistici Fifa… fino a ora, l’era dell’Intelligenza Artificiale.

Il futuro dei videogiochi

Cosa ci aspetta dal prossimo futuro? L’AI renderà i giochi sempre più avvincenti, immersivi e realistici, anche con l’ausilio della Realtà Virtuale e Aumentata; le azioni del giocatore influenzeranno l’evoluzione dell’ambiente di gioco e il comportamento dei Personaggi Non Giocanti. Avremo sempre più titoli, pensati per tutte le tipologie di gamer, e i videogiochi troveranno spazio anche a livello ludico-didattico, come dimostra il recente convegno di Bari sul progetto PG4I.

Anche i casinò online evolveranno: le partite saranno sempre più a prova di truffa e aumenterà il realismo dei giochi.

Insomma, il settore del gaming, uno dei più floridi dell’universo Entertainment, è destinato a crescere ed evolvere ancora, in un futuro in cui la tecnologia darà nuove, incredibili possibilità a game designer e videogiocatori.

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