Conclusa la fuga di Filippo Turetta: arrestato in Germania dopo 1.000 Km. Attesa per l'estradizione

La fuga di Filippo Turetta, ex fidanzato e principale sospettato nell'omicidio di Giulia Cecchettin, è giunta a termine in Germania, dove è stato arrestato dalla polizia stradale vicino a Lipsia. L'arresto è avvenuto ventiquattrore dopo il ritrovamento del corpo della 22enne, chiudendo così un'intensa caccia all'uomo lunga mille chilometri.

L'auto di Turetta si è fermata sulla corsia di emergenza dell'autostrada 9, senza benzina e senza segnalazioni di emergenza. Il sospettato, privo di risorse finanziarie, sembrava quasi rassegnato al momento dell'arresto. Durante la fuga, le forze dell'ordine hanno sfruttato massicciamente la tecnologia, utilizzando cellule telefoniche, telecamere di videosorveglianza, varchi elettronici e il sistema di lettura delle targhe lungo il suo percorso che ha attraversato l'Italia, l'Austria e la Germania.

Il giudice del tribunale di Halle an der Saale, in Sassonia Anhalt, ha convalidato l'arresto di Turetta, che ha acconsentito ad essere estradato in Italia, secondo quanto riferito dal suo avvocato. Tuttavia, dovrà attendere che il tribunale regionale esamini la richiesta di estradizione, processo che potrebbe richiedere circa quindici giorni.

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha osservato che, in questi casi, i tempi sono generalmente rapidi, dipendendo principalmente dalla magistratura di Venezia. Il titolare della Farnesina, Antonio Tajani, ha sottolineato che grazie al coordinamento tra le forze dell'ordine italiane e tedesche, Turetta potrà essere affidato alle autorità italiane in pochi giorni per affrontare il processo.

I tempi tecnici previsti dalle procedure di estradizione variano, ma l'Italia ha già completato la traduzione in tedesco del mandato di cattura internazionale e ha avviato le procedure per riportare Turetta nel Paese e consegnarlo alla giustizia italiana.

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