'Nuovo Olimpo', il film di Ferzan Ozpetek: recensione

Recensione del film 'Nuovo Olimpo' di Ferzan Ozpetek, a cura del content creator ed esperto di cinema Andrea Renzulli.

Nella Roma degli anni 70, due giovani 25enni si incontrano per caso e finiscono per innamorarsi, per poi perdersi e ritrovarsi dopo 30 anni. Questa è una di quelle storie che iniziano con un’attrazione improvvisa, il classico colpo di fulmine. Il regista ci mostra un film romantico, intimo e personale dove c’è un continuo gioco di inseguimenti in cui il destino ci mette lo zampino. Partendo da una storia tra due ragazzi omosessuali molto diversi, Ozpetek ci racconta una storia d’amore universale, amore che non ha sesso e non ha genere.

I sentimenti come dice Ozpetek non andrebbero catalogati. Il cast funziona, sia i bravissimi protagonisti maschili dove spicca il giovanissimo Damiano Gavino ma anche una sempre più brava Aurora Giovinazzo (Freaks Out) ormai una conferma e un adorabile Luisa Ranieri nei panni della cassiera Titti. Il film ha una sua poetica, la poetica del regista che si riconosce anche nella splendida colonna sonora (Che spazia da Mina, Loredana Bertè a Charles Aznavour) e dalla meravigliosa fotografia, dei colori di una Roma anni 70. Il regista turco qui ci mostra ancora una volta la sua passione per il cinema e gli amori travolgenti. 

Il film racconta qualcosa di estremamente reale, che spesso nella vita ci capita di vivere. La forza disarmante degli incontri casuali che riescono a stravolgerci una vita intera e rimanere sempre impressa nella mente e nell’anima (Purtroppo io ne so qualcosa). 

VOTO: ⭐⭐⭐️ 1/2

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