Mercato immobiliare ed edile in Puglia tra aumenti e Superbonus


Nel 2022, il mercato immobiliare in Italia ha chiuso in segno positivo con un fatturato di quasi 123 miliardi di euro, un aumento del 3,9% rispetto all’anno precedente. Il settore più in crescita all’interno di questo mondo è quello degli immobili ad uso turistico, con i prezzi al metro quadro commerciale che sono aumentati di quasi il 5% con, in testa, destinazioni come Cortina d’Ampezzo, Forte dei Marmi e Santa Margherita Ligure.

Tra le regioni dove è stato registrato il maggior numero di compravendite ci sono Umbra, Basilicata e Molise. Per le città, le più gettonate sono Palermo, Milano e Torino. Invece, la Puglia sembra andare nella direzione opposta.

Lo conferma una ricerca del mercato immobiliare pugliese di Immobiliare.it che mostra come, nei primi sei mesi del 2023, il costo medio di una casa (per metro quadrato) sia aumentato del 1,5% (con una media di circa 1.351 euro) a fronto di un’offerta che è diminuita del 2,5%.

La città di Bari continua ad essere la più cara della regione, ma è il comune di Lecce quello che ha registrato l’aumento dei prezzi più vertiginoso, del 5,3%, la stessa zona dove è cresciuta anche la domanda. L’unica provincia in cui i prezzi al metro quadrato non sono aumentati è Foggia, mentre la provincia di Barletta-Andria-Trani è l’unica in cui la domanda è diminuita, di ben il 10%.

Il mercato delle locazioni (cioè dell’affitto) è in calo, sia per la domanda che per l’offerta. In particolare, Bari continua ad essere la più cara (10,6 euro al metro quadro) mentre i prezzi sono diminuiti nella provincia di Brindisi e di Foggia. Gli unici capoluoghi dove la domanda di contratti di locazione è aumentata è quella di Barletta, con un aumento nella richiesta del 42,2%.

L’industria delle costruzioni va di pari passo con quella del mercato immobiliare. Il settore delle costruzioni ha registrato un andamento positivo, soprattutto grazie al Superbonus 110%. Infatti, gli interventi realizzati grazie a questo incentivo in regione sono stati 26mila per un investimento totale di 5,2 miliardi di euro. Tra i tanti interventi molti sono stati dedicati all'efficienza energetica e a lavori per rendere gli edifici antisismici. L’intera economia pugliese ha beneficiato del Superbonus 110%, dato che il Pil regionale è cresciuto così come sono aumentate le aziende del settore, arrivando a 30.330 imprese edili in Puglia a fine 2021.

Molte di queste imprese sopravvivono all’inflazione e all’aumento dei prezzi grazie alla trasformazione digitale. È l’industria edile 4.0 che usa tecnologia e strumenti innovativi per risparmiare tempo e denaro. Tra questi ci sono le viti autoperforanti fornite dal leader del settore RS che sono usate per rendere più efficaci lavori di rivestimento, coperture, per fissare due materiali diversi e per gli infissi in metallo in legno.

Ma l’innovazione non rende solo il lavoro più efficiente. Lo rende anche più veloce, sostenibile e sicuro, in particolare quando si tratta dell’industria edile. Ad esempio, l’automazione e la robotica assistono gli operai nella movimentazione dei materiali pesanti ed il sollevamento di pesi, riducendo il rischio di incidenti ed infortuni. In più, i robot possono ispezionare strutture pericolanti, sostituire elementi danneggiati o eseguire lavori di manutenzione.

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