'Qui parla Radio Pirata…'. Le prime radio libere nel Salento


FRANCESCO GRECO -
“Radio Pirata? Un mito! – sorride Morena Russo - Quando ci penso, è come avere un piede nel passato e uno nel XXI secolo…”.

Fu molto vivace e prolifica, nei Settanta, l’impresa radiofonica privata: le radio libere nascevano un po’ ovunque, in tutta Italia. Da Bologna (Radio Alice) a Roma (Radio Onda Rossa), a Milano (Radio Popolare).

Davano voce a un bisogno di protagonismo sociale e storico delle nuove generazioni. E infatti nei palinsesti c’era la politica, l’informazione alternativa, la cultura, la musica, rock soprattutto, ma anche etnica, identitaria come si dice oggi. Esprimevano una nuova socialità, un protagonismo giovanile.

Furono il riferimento dei Movimenti del 77 dell’estrema sinistra e parlavano a vaste aree di un pubblico nuovo, c’era una coscienza civile, il privato era politico: l’individualismo patologico sarebbe arrivato 50 anni dopo. Pochi mezzi, tanta passione, andavano avanti fra news, dibattiti politici e culturali, interviste e qualche inserzione pubblicitaria.

Gli storici del settore sostengono che la prima in assoluto nel sud Salento fu Radio Capo: luglio/agosto 1976. A Montesano Salentino, in una pajara. Uno dei fondatori fu Alfredo De Giuseppe, regista, scrittore, imprenditore.

Ricorda Agostino Branca, ceramista di Tricase famoso nel mondo: “L’amico Dionisio impiantò un primo trasmettitore di un vecchio aereo in una capanna, sfrattando due pecorelle e una capretta…”. La inaugurò il cantautore Franco Simone.

A luglio del 1977 pare invece datata Radio Pirata, fondata da Donato Coppola, anche lui di Montesano (poi si aggiunse Floriano Melcarne) e che trasmetteva in una casa accanto alla chiesa madre di Montesardo: paese a più di 180 metri di altitudine, quindi il segnale usciva bene. A due passi, stesso paese, nacque anche Radio Gaudium.

Lo spunto per questa riflessione ce lo dà purtroppo la cronaca: è da poco mancato uno speaker radiofonici più bravi e popolari dell’epoca: Sergio Sergi. Ma le radio libere erano mandate anche avanti da professionisti, ragazzi che avevano studiato al Dams. A Radio Pirata c’era anche Gino Greco, che poi fonderà, con Antonio Russo, Radio Venere e Radio Peter Pan.

Nelle radio ci si incontrava, si discuteva, si ascoltava musica, ci si dedicava canzoni e ci si innamorava. “Bei tempi!”, aggiunge Morena, madre tedesca, padre italiano. A Radio Pirata incontrò Mario, l’uomo della sua vita.

Il primo ricordo, Morena?

“Il 10 agosto del 1977 era il mio compleanno e Gino Greco mi portò in radio, mi fece conoscere il titolare, Donato, e poi mi dedicò dal vivo una canzone, che si intitolava 15 anni, del gruppo I Vicini di Casa. Fu in quell’occasione che conobbi il mondo delle radio e tutto quel che c’è dietro...”.

Un amore a prima vista…

“Ho amato Radio Pirata con tutto il cuore: fu una esperienza meravigliosa. Un amore che dura da tutta la vita, di quelli che non riesci mai a dimenticare e che ti porti dentro per sempre…”.

E oggi?

“Oggi ascolto Radio Venere, che è come risentire Radio Pirata, un tuffo in quegli anni ormai passati. Che ti fa star male ma anche bene: è come vivere con un piede in quegli anni e uno nell’oggi. La nostalgia è una dolce sofferenza…”.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto