Cresce l’economia pugliese: emesse fatture in un anno per complessivi 91,8 miliardi di euro

LECCE - Puglia in controtendenza rispetto alla media nazionale. Uno dei principali indicatori economici è rappresentato dalle fatture emesse dalle aziende, dai lavoratori autonomi e dai liberi professionisti. Nel 2023, in Puglia, l’imponibile Iva è aumentato del 7,4 per cento contro una media nazionale in diminuzione del 3,1 per cento.

È quanto emerge da uno studio condotto dall’Osservatorio economico Aforisma, diretto da Davide Stasi, che ha elaborato i dati relativi ai flussi della fatturazione elettronica. In particolare, nel 2023, in Puglia, sono state emesse fatture per complessivi 91,8 miliardi di euro (per la precisione, 91.761.694.438 euro) contro gli 85,4 miliardi dell’anno precedente (per la precisione, 85.405.925.768 euro). L’incremento è stato di oltre 6,3 miliardi (per la precisione, 6.355.768.670 euro). Corrisponde a una crescita del 7,4 per cento. In termini di performance, la Puglia si colloca al settimo posto in Italia, ma «pesa» solo per il 2,7 per cento sul totale nazionale (nel 2023 sono state complessivamente emesse fatture per 3.457 miliardi di euro contro i 3.349 miliardi dell’anno precedente, pari a una contrazione del 3,1 per cento).

«Dal primo gennaio 2019 - ricorda il data-analyst Davide Stasi - l’obbligo di fatturazione elettronica, introdotto dalla Legge di Bilancio 2018, vale sia nel caso in cui la cessione del bene o la prestazione di servizio è effettuata tra due operatori Iva (operazioni B2B, cioè Business to Business) sia nel caso in cui la cessione/prestazione è effettuata da un operatore Iva verso un consumatore finale (operazioni B2C, cioè business to consumer). La fatturazione elettronica ha avuto un effetto positivo sulla lotta all'evasione fiscale e contributiva, con un incremento delle entrate, ma non solo. Sono almeno sei i vantaggi riscontrati dalla fatturazione elettronica: misura di contrasto alle frodi fiscali, supporto al monitoraggio della spesa pubblica, certezza dell’avvenuta trasmissione della fattura, garanzia di autenticità ed integrità della fattura, riduzione degli oneri amministrativi, leva per la crescita digitale del Paese».

Il peso maggiore tra le regioni italiane risulta quello della Lombardia dove sono state emesse fatture per 994 miliardi di euro, pari al 29,7 per cento del totale, ma in flessione del 4 per cento rispetto al 2022. Segue il Lazio, con 550 miliardi di euro, pari al 16,4 per cento del dato complessivo, ma in diminuzione del 16,9 per cento rispetto al 2022. A livello settoriale, il peso maggiore è quello relativo al commercio (26,3 per cento), seguito dal manifatturiero (24,2 per cento), ma il settore che è cresciuto di più è quello delle costruzioni (da 259 miliardi di euro a 307 miliardi di euro) che segna una performance del 18,6 per cento, grazie alla spinta del Superbonus e alle opere previste dal Pnrr.

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