ROMA - La situazione all'Università La Sapienza di Roma è tornata ad essere tesa e conflittuale, culminando in episodi di violenza e scontri. Le tensioni si erano acuite in attesa della riunione del Consiglio di Amministrazione (Cda) e del Senato Accademico riguardo agli accordi di ricerca con Israele.
Nel corso della giornata, si sono verificati momenti di violenza che hanno portato all'arresto di due persone. Uno dei fermati è stato catturato dopo aver danneggiato un'auto della polizia, mentre l'altro è stato arrestato per aver aggredito un agente durante un tentativo di irruzione prima al Senato accademico e poi al commissariato dove erano presenti manifestanti.
La Conferenza dei rettori, esprimendo seria preoccupazione per gli scontri, ha ribadito che la violenza non è mai accettabile in nessuna forma, né da parte degli studenti né da parte delle forze dell'ordine. La presidente della Crui, Giovanna Iannantuoni, ha sottolineato l'importanza di mantenere la calma e risolvere le divergenze attraverso il dialogo.
Anche la premier Giorgia Meloni ha condannato fermamente gli atti di violenza, definendoli delinquere piuttosto che manifestare. Ha espresso solidarietà al dirigente della polizia aggredito e a tutte le forze dell'ordine coinvolte negli scontri.
La protesta degli studenti, inizialmente pacifica con due studentesse incatenate davanti al Rettorato, è degenerata in momenti di tensione e violenza. Gli studenti hanno avanzato richieste riguardanti lo stop degli accordi con Israele e le dimissioni della rettrice, Antonella Polimeni, dall'incarico presso la fondazione Med Or.
Durante la protesta, gli studenti hanno esposto slogan contro la rettrice e hanno manifestato attraverso le vie della città universitaria, provocando episodi di scontro con le forze dell'ordine e danneggiando proprietà pubbliche e private. La giornata si è conclusa con tre studenti leggermente feriti e una forte tensione ancora presente all'interno dell'ateneo romano.