Trinitapoli, verso le amministrative: intervista al segretario del Pd Donato Piccininno


MICHELE MININNI -
I cittadini di Trinitapoli si stanno chiedendo da mesi se la coalizione del centro sinistra presenterà la propria lista e soprattutto sono curiosi di sapere il nome sull’agenda del capolista alle prossime amministrative di giugno. Abbiamo chiesto al segretario sezionale del Partito Democratico Donato Piccininno come realmente stanno le questioni sull'alleanza con il Movimento 5 Stelle comunicata qualche mese fa.

Segretario Piccinino, sembrava tutto facile per il centrosinistra a Trinitapoli dopo l’annuncio dell’alleanza tra il Pd ed il Movimento 5 Stelle. A pochi giorni dalla scadenza elettorale siete ancora in affanno ed indecisi per la scelta del candidato Sindaco. Come stanno le cose?

"I contatti sono continui, c'è stato un confronto anche allargato e il ruolo del PD è stato sempre di grande responsabilità. Anzi abbiamo sempre cercato di contrastare ogni tentativo di indebolire il tavolo nato per costruire una coalizione. Il dialogo si era aperto su basi ben precise e non siamo mai venuti meno a quel percorso, sia sui temi che sulle scelte da fare. Le priorità sono condivise: trasparenza e legalità, politiche ambientali e del lavoro, inclusione e contrasto alle povertà. Ognuno chiaramente contribuisce con una propria linea politica e, personalmente, ho sempre fatto leva sui punti di convergenza piuttosto che altro".

Qualcuno paventava le primarie anche a Trinitapoli. E' di oggi la notizia che il leader M5S Giuseppe Conte abbia dichiarato che non ci sono più le condizioni per le primarie, soprattutto in Puglia. Che ne pensa?

"Di fronte ad uno stallo rispetto alla scelta del candidato sindaco ho proposto le primarie di coalizione, è il DNA del Partito Democratico. Avevo ufficialmente dichiarato che sarei stato pronto a mettermi in gioco direttamente auspicando che altre candidature si facessero avanti. Dispiace rilevare la presa di posizione del M5S ma, come ha detto Elly Schlein a Bari, non è negando la partecipazione che si contrasta l'infiltrazione, non è negando più democrazia che si contrasta lo spazio di chi vorrebbe condizionarla, è il contrario, invece. Non ho apprezzato le fughe in avanti o le autocandidature in una fase in cui è richiesto grande riflessione. Un buon progetto amministrativo poggia sempre su fondamenta politiche solide. E non è la semplice somma di candidature a dare credibilità al progetto, per questo credo che siano fondamentali valori e identità incarnati da persone che vivono la comunità, ne conoscono le problematiche e sappiano trovare soluzioni e opportunità di crescita".

Sono passati quasi trenta giorni, cosa si aspetta ad annunciare il nome del candidato sindaco?

"Il confronto, con il sostegno delle strutture territoriali dei nostri partiti, e le altre forze del tavolo di coalizione disponibili al dialogo, è in atto e spero possa essere risolutivo a breve. Se penso a quanto sia importante dare una svolta a Trinitapoli, superare una fase che ha lasciato il segno, dare risposte ai bisogni delle persone, stringersi per contrastare la criminalità, "forze del male" che ogni giorno usano i nostri ragazzi per avvicinarli a delinquere approfittando di situazioni di debolezza, vorrei ci fosse maggiore maturità politica. È un appello che rivolgo a tutti, soprattutto a chi ha speso tempo ed energie, invece che a costruire, a demolire e ad inquinare i pozzi. Il rinnovamento e la ricostruzione passerà anche da qui, ci vuole coraggio".

In tutto questo lei pensa che il centrodestra si sia avvantaggiato?

"Io non credo a questa lettura dei fatti. La spaccatura del centrodestra per come è nata e come si è acuita dice molto rispetto alle cause e alle responsabilità dello scioglimento del consiglio comunale. Ho fiducia nella volontà della cittadinanza di voler voltare pagina e di respingere pratiche di acquisizione del consenso che devono essere estranee alla competizione elettorale. Secondo me, ci aspetta una fase di passaggio e di transizione ma è adesso, da subito, che devono funzionare gli anticorpi a difesa del buon nome della nostra città. Penso a tutte quelle forze vere che ogni giorno sono in prima linea, quell'antimafia sociale che, nel silenzio e nel lavoro continuo, aiutano a combattere ogni forma di illegalità promuovendo comportamenti improntati all'onesta e alla sana convivenza. So che cosa significa "rimboccarsi le maniche" e guardare in faccia la realtà ed è per questo che non è appuntandosi medaglie che si risolvono i pro".

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