"Inaccettabile il comunicato della UIL sul dimensionamento Romanazzi-Giulio Cesare"

BARI – La questione del dimensionamento scolastico tra gli istituti Romanazzi e Giulio Cesare continua a suscitare polemiche. L'ultima in ordine di tempo arriva dalla UIL, che ha espresso delle riserve sulla proposta avanzata dalla Città Metropolitana riguardo alla fusione dei due istituti. Tuttavia, l'ex studente e rappresentante d'istituto Davide Picci ha deciso di replicare duramente al comunicato della UIL, definendolo "inaccettabile" e privo di basi solide.

"Prima di sparare sentenze, bisogna conoscere la situazione"

Picci ha sollevato una critica forte nei confronti della UIL, accusandola di non fornire alcuna spiegazione tecnico-scientifica a supporto della sua posizione. Secondo Picci, la confutazione della proposta di dimensionamento tra il Romanazzi e il Giulio Cesare appare come una "becera polemica politica", priva di un’analisi approfondita e seria. Il punto contestato riguarda proprio l’assenza di argomentazioni concrete, che non farebbero altro che alimentare il dibattito senza risolvere il problema alla radice.

La domanda sul perché proprio ora

L'ex rappresentante d’istituto ha poi sollevato un ulteriore interrogativo: perché la UIL si esprime con tanto ardore proprio ora, dopo che la proposta di dimensionamento è stata presa in considerazione? Secondo la sua versione, il Consiglio d’Istituto, nella seduta del 7 ottobre 2024, aveva già deliberato una richiesta di dimensionamento tra il Romanazzi e l'istituto Perotti, senza suscitare particolari reazioni. Inoltre, lamenta che la componente studentesca non abbia avuto voce in capitolo in quella stessa riunione, a causa di una "partecipazione negata".

Una questione di principio: il sindacato deve tornare alla sua missione

Picci, concludendo la sua riflessione, si è rivolto direttamente alla UIL, chiedendo di tornare a concentrarsi sulle questioni sindacali piuttosto che su quella che definisce una "politica strumentale". "Se pensano di fare politica, utilizzando gli studenti del Romanazzi come strumento per attaccare il governo, dovranno fare i conti con chi davvero tiene al destino di questa scuola", ha dichiarato.