100 anni di Aci Puglia

DELIO DE MARTINO - Un secolo di Aci a Bari. Era il febbraio 1925 quando a Bari nasceva l’Automobile club Pugliese. La celebrazione dell’anniversario si è tenuta la sera del 28 febbraio 2025 a Villa Romanazzi Carducci alla presenza del presidente attuale e di numerosi delegati venuti da diversi club pugliesi e del resto d’Italia. La serata è stata introdotta da un video che ha riassunto la storia del club Aci di Bari dagli anni ’20 ad oggi e illustrato quella che è la sua eredità culturale.

La lunga storia è stata ripercorsa nel dettaglio dall’attuale presidente del club Bari-Bat Francesco Ranieri che ha sottolineato anche l’evoluzione dei valori e delle attività del club. La storia inizia negli anni ‘20 quando il nobile Luigi Accolti – Gil fondò il primo club. All’epoca l’auto era un mezzo di trasporto di lusso, accessibile solo alle classi sociali più alte e il mito della velocità era alla base di una rivoluzione culturale che era partita dai movimenti delle avanguardie del futurismo.
Una quindicina di anni prima della fondazione del club Aci, Marinetti aveva celebrato l’automobile nel suo Manifesto e nel 1926, l’anno successivo alla fondazione, D’Annunzio chiariva che il termine automobile è di genere femminile e non maschile.

La passione per la velocità fu anche all’origine del famoso Gran Premio di Bari che accese gli animi dei pugliesi e di tutta Italia tra il 1947 e 1956 e le cui immagini sono scorse nel video introduttivo. La manifestazione era stata in passato soppressa per motivi di sicurezza ma negli ultimi anni viene rievocata con una gara di regolarità e un gran prix che si svolge ormai senza i pericoli del passato.

Se il brivido della velocità aveva segnato il secolo scorso, oggi l’Automobile club punta su una assiologia diversa. Come ha raccontato il presidente, se l’Aci da un lato ha raccolto l’eredità del passato, dall’altro ha puntato molto sulla promozione di nuovi valori fra i quali in primo luogo la sicurezza. Dal 1957 l’Aci infatti organizza attività nelle scuole volte a promuovere l’educazione all’uso consapevole e sicuro dell’automobile anche attraverso ricostruzioni di incidenti.
Oggigiorno l’Aci si caratterizza per attività a forte impatto sociale che si svolgono sia nelle piazze che negli autodromi oltre che nelle agenzie formative.

Come ha ricordato il presidente Ranieri un altro valore fondamentale è quello dell’inclusione. Grazie alla collaborazione con i Club Porsche e Ferrari alcuni ragazzi con disabilità hanno potuto vivere l’esperienza dell’alta velocità a bordo di supercar in autodromo. L’auto diventa così strumento di inclusione e non di esclusione com’era un secolo fa, quando era un mezzo riservato a pochi.
La valorizzazione del patrimonio storico regionale legato all’auto si è inoltre concretizzata nel ripristino di una storica gara che si teneva tra Monopoli e Alberobello negli anni ’60 ma in una forma nuova e più sicura: quello dello slalom, che si svolge con barriere di rallentamento.

Un’altra novità resa possibile grazie ad Aci storico sono le attività di raduno che consentono di unire la passione per le quattroruote con la visita a località storiche. L’auto, insomma, da bolide a quattro ruote si è trasformata in strumento di promozione della sicurezza, dell’inclusione, della cultura e del turismo.
I risultati sono stati ottenuti grazie alla cooperazione e alla forza dell’associazionismo e in particolare, come è stato sottolineato più volte, dalla “famiglia” Aci, costituita dai delegati e da tutti coloro che, a vario titolo, hanno fatto e faranno delle auto un grande patrimonio culturale.