80esimo Liberazione: una lapide ricorda i partigiani di Bari


NICOLA ZUCCARO
- Il 25 aprile 1945, data in cui il Comitato di Liberazione Nazionale dell'Alta Italia (CLNAI), con sede a Milano, proclamò l'insurrezione generale in tutti i territori occupati dai nazisti e dai fascisti, Bari era già libera per aver respinto 2 anni prima, il 9 settembre 1943, l'invasione dell'esercito tedesco grazie all'eroismo dei militari e dei civili comandati dal Generale Nicola Bellomo. Pur vantando questo primato, il capoluogo pugliese contribuì ugualmente al completamento della Liberazione d'Italia dalle truppe nazifasciste. 

Della città che aveva ospitato il Congresso dei Comitati di Liberazione Nazionale dal 28 al 29 gennaio 1944, e dalla quale venivano diffusi i messaggi cifrati ai combattenti presenti nell'Italia Settentrionale, all'interno della trasmissione radiofonica "Italia Combatte" trasmessa da Radio Bari, non pochi furono i baresi che combatterono nella guerra di Liberazione nel Centro e nel Nord Italia, ed in parte dei Balcani, dove insisteva la presenza dei nazisti e dei fascisti che aderirono militarmente alla Repubblica Sociale Italiana con sede a Salò (Brescia). 

Provenienti anche dalla Provincia di Bari, sacrificarono la propria vita a fianco di quei combattenti già inquadrati nelle varie Brigate Partigiane, costituitesi all'indomani dell'8 settembre 1943. La memoria del loro sacrificio resta conservata nella lapide collocata presumibilmente tra il 1945 e il 1950 sulla facciata esterna di Palazzo di Città a Bari. Essa, riportando i nomi in ordine alfabetico dei 70 caduti partigiani originari della Terra di Bari, sarà al centro di una delle cerimonie celebrative l'Ottantesimo anniversario della Liberazione d'Italia dal Nazifascismo in programma nel capoluogo pugliese nella mattinata di venerdì 25 aprile 2025.