Canosa riabbraccia la sua preziosa Tavola Decurionale: mostra evento dopo 350 anni dal ritrovamento
CANOSA DI PUGLIA (BT) - Un evento di straordinaria importanza storica e culturale ha riportato "a casa" uno dei reperti più significativi per la città di Canosa: la Tavola Decurionale. Inaugurata ieri e visitabile fino al 15 settembre presso il Museo dei Vescovi, la mostra espone questa preziosa testimonianza, normalmente custodita al Museo Archeologico Nazionale di Firenze.
Risalente al 238 d.C., la Tavola Decurionale è universalmente riconosciuta come il documento epigrafico bronzeo più importante d’Italia e un unicum integro in tutto l'impero romano giunto fino a noi.
Ritrovata nel 1675 nei pressi del Battistero di San Giovanni da un contadino intento ad arare, la tavola elenca i nomi dei 164 uomini che ricoprivano cariche amministrative nell’antica Canusium. I nomi sono suddivisi per età, ruolo, esperienza politica e appartenenza sociale, offrendo uno spaccato dettagliato della società canosina in epoca imperiale.
Questo reperto è una chiara dimostrazione dell’importanza di Canusium come capoluogo della Regio Secunda augustea Apulia et Calabria, e ha rappresentato una fonte inestimabile per gli studi di archeologi ed epigrafisti sulla società del periodo.
Il suo "rientro" a Canosa, reso possibile grazie alla sinergia tra la Fondazione Archeologica Canosina, il Rotary Club e il Museo dei Vescovi, con la preziosa disponibilità del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, assume un significato particolare in occasione del Giubileo che celebra i 1700 anni dal Concilio di Nicea, evento storico a cui parteciparono anche i Vescovi di Canosa.
Oltre alla Tavola Decurionale, la mostra offre ai visitatori un affascinante percorso attraverso reperti archeologici e modelli ricostruttivi che narrano la ricca storia della città. Saranno esposte anche rare e preziose pubblicazioni risalenti al Settecento, arricchendo ulteriormente l'esperienza culturale.
L'iniziativa rappresenta un'occasione imperdibile per la comunità canosina e per gli appassionati di storia e archeologia di ammirare da vicino un documento di inestimabile valore storico, che torna nella sua terra d'origine dopo oltre tre secoli dal suo ritrovamento.